Armao: "Tutti gli affari | dietro la nomina di Cicero" - Live Sicilia

Armao: “Tutti gli affari | dietro la nomina di Cicero”

L'ex assessore di Lombardo chiede al Commissario dello Stato di revocare la nomina del presidente: violata la norma anticorruzione. Poi, la stoccata a Confindustria: "L'Istituto assumerà competenze su aree edificabili e siti per impianti di energie rinnovabili, prospettive ben presenti a talune forze imprenditoriali siciliane". La replica di Crocetta: "Rilievi insensati, fu Lombardo a volere Cicero commissario delle Asi. E i titoli li ha acquisiti sul campo".

PALERMO – Due lettere. Inviate al Commissario dello Stato, per chiedere la revoca delle nomine all’Irsap. E la sostituzione del presidente Alfonso Cicero. La “mossa” è dell’ex assessore Gaetano Armao, che ha scritto a Carmelo Aronica, spiegando, in sostanza, che quella nomina è illegittima sotto tanti punti di vista. Ed è anche “inadeguata”, considerati i grossi interessi che gireranno attorno al nuovo ente.

Due lettere, dicevamo, una dell’8 agosto, una di quattro giorni dopo. Il primo motivo di presunta illegittimità della nomina starebbe nella violazione, da parte del governo, dell’obbligo di pubblicare sul sito ufficiale della Regione siciliana, così come previsto dalla legge di stabilità del 2011, la delibera di giunta con la quale si è decisa la nomina del cda dell’Irsap entro sette giorni dall’adozione. In effetti, mentre la nomina del cda è stata ampiamente, e fin dalla fine di luglio, confermata dal presidente Crocetta, non si ha traccia, mentre scriviamo, della delibera di giunta sul sito. Nella sua lettera, poi, Armao ricorda che la stessa nomina di Cicero a Commissario dell’Irsap è oggetto di giudizio di fronte al Tar. Il tribunale amministrativo si esprimerà nel merito il 26 novembre.

Un mese fa, invece, Cicero sarebbe stato oggetto di un presunto atto intimidatorio. Un contenitore di liquido infiammabile è stato infatti trovato davanti l’ingresso della sua abitazione a Caltanissetta. Un gesto che – secondo il presidente Crocetta – sarebbe legato all’attività di denuncia del malaffare e delel infiltrazioni mafiosi nelle Asi portata avanti dallo stesso Cicero negli anni in cui ha guidato fino a tre consorzi. “Ho subito altre intimidazioni – ha raccontato il neo presidente dell’Irsap in occasione di una conferenza stampa tenuta a Palazzo d’Orleans -. Feci davanti alla porta, proiettili, messaggi. Ma non li avevo resi noti. In passato sono stato seguito in macchina. Abbiamo fatto più di trenta denunce circostanziate, io e chi mi è stato vicino. I territori delle aree industriali che ho poi gestito, in passato erano stati gestiti da sistemi affaristico-mafiosi”.

Ma al di là delle denunce e delle intimidazione, ci sarebbe un altro “vulnus”, secondo Armao, a rendere illegittima la nomina di Cicero: l’assenza del decreto di nomina firmato dal presidente della Regione. Al momento, infatti, si è a conoscenza solo degli altri due atti propedeutici alla nomina: la proposta dell’assessore competente, Linda Vancheri e, appunto, la delibera di giunta (sebbene non ancora pubblicata sul sito ufficiale). La nomina, poi, sottolinea l’ex assessore, considerata la centralità e l’importanza dell’ente in questione, avrebbe dovuto affrontare un attento vaglio dei titoli in possesso del presidente (come prevede del resto una legge regionale del 1997). Anche perché la legge istitutiva dell’Irsap mette nelle mani del legale rappresentante dell’ente stesso, funzioni delicatissime, come la redazione e la predisposizione degli atti da sottoporre al Consiglio di amministrazione. Funzioni che richiederebbero, prosegue Armao, oltre al possesso della laurea, anche di “adeguate esperienze nel settore amministrativo. Come dimostrato nel ricorso al Tar Sicilia – scrive Armao – di tali requisiti di professionalità ed esperienza il geometra Cicero è privo”.

Ma la verifica dei requisiti, secondo l’ex assessore di Lombardo, è ancora più necessaria visto che l’ente assumerà competenze riguardanti “l’intero territorio regionale e centinaia di migliaia di ettari edificabili e aree destinabili, alla stregua della recente legislazione, a siti per impianti di energie rinnovabili”. Insomma, fa intendere Armao, sarà l’Irsap a gestire gli unici terreni sui quali sarà possibile installare, ad esempio, gli impianti fotovoltaici. Un enorme business, che passerà dalle determinazioni del cda dell’ente. “Prospettive – prosegue Armao – certamente ben presenti a talune forze imprenditoriali siciliane, particolarmente attive con riguardo al procedimento di nomina di che trattasi”. E la chiara “stoccata” alla Confindustria siciliana (Cicero è stato il segretario particolare di Marco Venturi, e in conferenza stampa lo stesso governatore ha ricordato l’amicizia con Antonello Montante, senza considerare l’appartenenza a Confindustria dello stesso assessore Vancheri) è ribadita qualche rigo sotto: “La determinazione della Presidenza di sottrarre al parere della prima Commissione la nomina del presidente dell’Irsap appare peraltro pretestuosa poiché è di tutta evidenza – scrive Armao – anche per le prese di posizione pubbliche di esponenti del potere imprenditorial-politico che svolge disinvoltamente la propria influenza sulle decisioni dell’amministrazione, che la nomina del geometra Cicero nulla abbia a che fare con l’imparzialità richiesta ad un esponente della pubblica amministrazione”.

Tutti rilievi che appaiono insensati, secondo il presidente della Regione Rosario Crocetta. “Mi sembra incredibile – dice – che a sollevare questi dubbi siano esponenti del vecchio governo. Lo stesso, per intenderci, che considerò Cicero adeguato a ricoprire il ruolo di commissario in più di un’Asi. Per noi, la nomina è assolutamente legittima. Mi chiedo come sia possibile che Cicero avesse i titoli per fare il capo di gabinetto o il capo di un ufficio di staff e non quello di presidente di un ente regionale. Lui i titoli li ha acquisiti sul campo. E la verifica di quei titoli spetta all’assessorato alle Attività produttive, che ha proposto il nome del presidente. Quando un’amministrazione – aggiunge Crocetta – decide per una nomina, se ne assume le responsabilità. Ma certamente questa non sarà revocata per ragioni di natura politiche. Se è illegittima, saranno altri organi a dirlo”. I requisiti, insomma, sarebbero stati vagliati dall’assessore Linda Vancheri. E su questo tema, Live Sicilia per giorni ha cercato, senza successo, una replica o una precisazione da parte del componente della giunta.

La nomina di Cicero, però, secondo Armao avrebbe violato anche la recentissima legge nazionale anticorruzione. E in particolare il decreto legislativo che ne attua i principi, dell’aprile scorso. Una norma direttamente applicabile in Sicilia. “La norma in questione – scrive l’ex assessore – prevede specificatamente la inconferibilità degli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e locali e di quello di amministratore di ente pubblico, di livello nazionale, regionale e locale’ nei confronti di coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche ‘in enti di diritto privato o finanziati dall’amministrazione o dall’ente pubblico che conferisce l’incarico ovvero abbiano svolto in proprio attivita’ professionali, se queste sono regolate, finanziate o comunque retribuite dall’amministrazione o ente che conferisce l’incarico’. Orbene, che il geometra Cicero – prosegue Armao – abbia svolto incarichi in enti pubblici finanziati dalla Regione (consorzi Asi in liquidazione di Caltanissetta, Enna ed Agrigento) e nello stesso Irsap appena costituito, quale Commissario, non può in alcun modo essere revocato in dubbio”. Secondo Armao, tra l’altro, questa illegittimità porterebbe con sé, a cascata, anche l’illegittimità di tutti gli atti adottati.

Infine, altro motivo che metterebbe a forte rischio la nomina di Cicero, il ritardo col quale il governo regionale ha dato attuazione a un articolo della legge anticorruzione. Il numero 18, per la precisione, che obbliga gli enti locali “entro tre mesi dall’entrata in vigore del presente decreto ad adeguare i propri ordinamenti individuando le procedure interne e gli organi che in via sostitutiva possono procedere al conferimento degli incarichi nel periodo di interdizione degli organi titolari”. Un termine scaduto proprio ad agosto. Un ritardo che comporterebbe l’applicazione della “procedura sostitutiva” e che consentirebbe al governo nazionale, tramite una delibera del Consiglio dei ministri, di sostituirsi alla Regione, nominando un commissario. Una delle richieste avanzate da Armao al commissario Aronica.


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