Arriva la Golfo Azzurro |A bordo 500 migranti - Live Sicilia

Arriva la Golfo Azzurro |A bordo 500 migranti

Photo credits: UNHCR/Marco Rotunno.

 

CATANIA – Quello del 3 agosto è il primo sbarco nella nostra città dopo che il governo nazionale ha imposto il proprio “Codice” di comportamento alle ONG impegnate nei soccorsi di migranti nel Mediterraneo centrale. A sbarcare dalla nave “Golfo Azzurro” della ONG spagnola Open Arms sono tutti migranti di origine sub sahariana recuperati nei giorni scorsi in diverse operazioni di salvataggio coordinate dalla centrale dell’ MRCC di Roma. La Golfo Azzurro nei due giorni precedenti allo sbarco ha, infatti, fatto la spola tra le navi “Aquarius”, “Vos Hestia” e il mercantile “Santa Lucia” che avevano dato soccorso a barconi e gommoni alla deriva con migranti a bordo raccogliendo i circa 500 profughi che sono sbarcati a Catania oggi.

 

Purtroppo, però, oltre ai migranti sono stati recuperati anche 8 cadaveri che su disposizione della centrale di coordinamento dei soccorsi di Roma, MRCC; sono stati attualmente stivati nelle celle frigorifere della “Vos Hestia” in attesa di ulteriori disposizioni da parte dei centri di coordinamento circa la loro destinazione finale. Tra i corpi recuperati vi sono pure i cadaveri di una madre e del suo figlio maggiore un bimbetto di soli pochi anni che sono morti lasciando orfana e sola l’atra figlia più piccola della donna, di soli due anni. Sul molo si percepisce forte anche una forte tensione che aleggia tra gli operatori delle forze di pubblica sicurezza anche per via del recente sequestro della nave “Iuventa” della ONG tedesca “Jugend Retted”, avvenuto a Lampedusa su mandato della procura di Trapani, dopo che erano state raccolte prove degli intimi rapporti tra gli operatori della ONG e i trafficanti libici di esseri umani. Il cordone di sicurezza, predisposto dalla prefettura, ha reso, pertanto, quasi impossibile avere contatti con migranti e operatori delle organizzazioni umanitarie impegnate in banchina nelle operazioni di accoglienza e prime cure. Seguendo lo sbarco a distanza è stato, comunque, possibile notare come vi sia un gran numero di minori anche in tenera età e tra di essi vi è pure la bimba di soli due anni che, proprio due giorni addietro, ha visto morire la propria madre e il fratellino più grande per via degli stenti subiti nel corso del lungo viaggio della speranza verso l’Europa. Ad assistere e prestare le cure mediche di primo soccorso sono presenti sul molo i volontari della Croce Rossa Italiana e gli operatori di UNHCR e Save the Children. Oltre ai tanti nuclei familiari completi che sono sbarcati vi sono anche numerose donne, sia sole che con figli minori al seguito, oltre che minori non accompagnati ai quali le due organizzazioni umanitarie offrono tutto il sostegno possibile.

 


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