Arrivano i soldi della tabella H | Chi si salva e chi resta fuori - Live Sicilia

Arrivano i soldi della tabella H | Chi si salva e chi resta fuori

Saranno ripartiti 12 milioni e 35 mila euro tra gli enti ammessi al bando anche se non è chiaro, ancora, il numero esatto delle associazioni che potranno ricevere il contributo. Ecco, assessorato per assessorato, l'elenco dei primi beneficiari

PALERMO – La Tabella H è stata cancellata dall’ultima Finanziaria. Ne rimane una versione ridotta. Non più stilata dall’Ars, ma dal governo regionale. Che ha deciso come e a chi distribuire i circa 12 milioni di euro ottenuti attraverso le variazioni di bilancio di un paio di mesi fa. Una versione più economica, di quella che fu la “Tabella”, motivo di scontri e di nottate in bianco – in occasione delle sessioni di bilancio – per deputati e diretti interessati. E tra gli enti destinatari dei finanziamenti, ecco “soliti noti” e nomi nuovi.

E’ stato deciso ieri nel corso di una riunione di giunta: 12 milioni e 35 mila euro saranno ripartiti tra gli ammessi al bando – ne è stato fatto uno diverso per ogni dipartimento coinvolto – , anche se non è chiaro, ancora, il numero esatto delle associazioni che potranno ricevere il contributo. E il motivo è semplice. Molti enti dichiarati ammissibili rischiano di restare fuori perché i fondi sono troppo pochi.

Per esempio quelli assegnati all’assessorato ai Beni culturali guidato da Maria Rita Sgarlata. Al dipartimento è stato accordato poco più di 1 milione e 600 mila euro, e dagli uffici dell’assessorato fanno sapere che stanno ancora valutando come ripartire le cifre “al meglio, e senza che nessuno resti fuori”. Ma a breve ci sarà una lista ufficiale: i lavori devono terminare, improrogabilmente, entro il 31 dicembre. Intanto, però, vengono fuori i nomi della maggior parte degli enti ammessi al finanziamento. E i relativi esclusi.

Tanti i ‘nomi noti’, come ad esempio la fondazione Whitaker, che dovrebbe ricevere un contributo di circa 300 mila euro, la fondazione Buttitta, la Federico II, la fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, il museo Mandralisca di Cefalù, al quale dovrebbero arrivare 60 mila euro, l’istituto Gramsci, che riceverà circa 70 mila euro come il centro Pio La Torre. Poco di pù andrà, invece, al museo Paqualino, al quale è stato assegnato un contributo di 80 mila euro circa. Nella lista, poi, c’è l’Officina di studi medievali, il museo del Papiro, l’Istituto siciliano studi bizantini, la fondazione Sciascia, il Centro studi pirandelliani, l’Istituto Salvemini, l’Istituto di Storia patria, il museo arte sacra di San Nicolò, il centro Fazio Allmayer, l’Isvi, l’Ispe, il centro Cesare Terranova, la fondazione Gaetano Costa, il centro Sturzo, l’associazione Oikos, l’Istituto teologico San Paolo, la facoltà teologica di Sicilia, l’Arces, la fondazione Falcone, l’Isas, l’Istituto siciliano per la storia antica, l’Istituto di scienze cerimoniali, il Csei, l’Unasp Acli, il Centro studi Pasolini, il centro studi Rossitto, Arci Sicilia, l’Aics, l’Associazione museo delle fortificazioni della Sicilia e Amnesty International.

Tra le associazioni che, invece, sono rimaste fuori – almeno finora, visto che inizialmente dischiarate amminnisibili dalla commissione – ci sono l’accademia degli Zelanti e dei Dafnici, il presepe vivente di Custonaci, l’associazione teatrale palermitana ‘Ditirammu’, la fondazione Giuseppe Fava, la fondazione Verga, Tricoli, il centro di etnostoria e ‘Salvare Palermo’.

Tra i non ammessi ai contributi, invece, il Coppem, centro di paternariato euromediterraneo che qualche mese fa ha avuto approvato dall’Unione europea un progetto da 1 milione di euro per la realizzazione di politiche di parità di genere e che, rimasto escluso dal finanziamento, probabilmente perderà.

Al dipartimento della Famiglia vanno 3,5 milioni di euro. Una somma che garantirà un contributo ad una grossa fetta degli enti che, vista l’abolizione della Tabella H, non avevano ancora avuto il finanziamento della Regione. Tra questi c’è il Telefono azzurro, l’Ente nazionale dei sordomuti, l’Unione italiana ciechi, il Telefono arcobaleno, la Fondazione banco alimentare, il centro Padre nostro, l’associazione ‘Meter onlus’ di Avola, il centro regionale Hellen Keller, l’associazione nazionale mutilati e invalidi civili e l’organizzazione nazionale mutilati e invalidi.

Novecentoquarataquattro mila euro andranno, invece, al dipartimento degli interventi strutturali in Agricoltura. Un finanziamento che si spartiranno soprattutto consorzi, tra i quali Corissia, Bioevoluzione, Coribia, Euromed, Ricerca carni di Messina, l’agrario di Palermo, Acli-Terra Sicilia, Ites, Ballatore, Coreras e Ascebem.

Due milioni se li divideranno, invece, il dipartimento della Salute e quello della Pianificazione strategica. Gli enti ammessi al finanziamento dell’assessorato guidato da Lucia Borsellino sono venti: la Samot Onlus e la Samo Onlus prenderanno, rispettivamente, 230 mila e 200 mila euro. Poi le associazioni che combattono e assistono i pazienti affetti da talassemia: l’associazione thalassemici ospedale dei bambini di Palermo (7.700 euro), l’associazione bambino emopatico onlus (6.800), l’associazione microcitemici ed emopatie di Carlentini, Lentini e Franconte (4.200), l’Atef onlus di Catania (4.000 euro), l’associazione pro thalassemici di Ragusa (3.500 euro), l’associazione pro emopatici di Sciacca (4.000 euro), l’associazione italiana sclerosi multipla (11.000 euro), l’associazione talassemici di Trapani (5.000 euro), l’Ateg Gela (4.500 euro), la Led onlus (30.000), l’Ail Palermo (35.000 euro), l’Aias Onlus Enna (31.000), Lilt di Agrigento (35.000 euro), l’associazione alzheimer Iblea onlus (85.000), l’Asms (70.000) e, infine, l’associazione Thalassemici di Agrigento (6.500 euro). Due milioni e 100 mila andranno, invece, al Turismo e 2,8 milioni al dipartimento della Pubblica istruzione.

Quasi 3 milioni, quelli assegnati al dipartimento dell’Istruzione, che si spartiranno dieci associazioni: la stamperia braille che avrà 2 milioni e 250 mila euro , l’orto botanico di Palermo e quello di Messina (rispettivamente, 210 e 75 mila euro), il centro Ettore Majorana (260 mila euro), il Cerisdi di Palermo (280 mila euro), il centro di fisica nucleare di Catania (32 mila euro), l’Istituto superiore di giornalismo(285 mila euro), l’Unisom di Trapani (146 mila euro) e la Fondazione Frisone (56 mila euro).

Ma molte delle liste non sono ancora pronte, o ancora in via di definizione. Un dato, però, è certo: dei 20 milioni circa previsti inizialmente dal governo il fondo è stato praticamente dimezzato, anche ‘grazie’ alle variazioni di Bilancio approvate qualche settimana fa. E così gli enti che non avranno contributo saranno tantissimi, anche se – come dicono, per esempio, dal dipartimento dei Beni culturali, ancora “non è possibile quantificarli”.

 


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