PALERMO – “Mi appello al senso di responsabilità di tutti. Ci sono i tempi per chiudere, non sono proposte divisive, non possiamo consentirci il lusso di fermarci. Votiamo anche questa notte, confrontiamoci con l’obiettivo entro domani di approvare”.
Il presidente della Regione Renato Schifani ha preso la parola, nel pomeriggio, dopo gli interventi accesissimi dell’opposizione. Una ripresa dei lavori ad alta tensione, tra boati e cori durante alcuni interventi. Nella pausa pranzo, conferenza dei capigruppo aveva approvato, a maggioranza, l’applicazione della ‘tagliola’ contro ‘l’ostruzionismo delle opposizioni’: uno strumento che ‘ferma’ la discussione in presenza di emendamenti ripetitivi, per accorciare i tempi.
Una seduta d’Aula che ha visto diversi momenti topici. Uno degli ultimi atti è stata l’approvazione dell’emendamento soppressivo degli stanziamenti per i laghetti.
Con il voto segreto chiesto dalle opposizioni, l’Ars ha anche bocciato l’articolo 2 della manovra ter che prevedeva l’istituzione del Fondo per l’editoria: 37 i voti contrari e 30 i favorevoli.
Molto forti sono state le tensioni quando, per la prima volta all’Assemblea siciliana regionale, è scattata, come abbiamo scritto, la tagliola. Si tratta dello strumento previsto dal regolamento parlamentare che permette di velocizzare il voto d’aula, impedendo di fatto gli interventi dei deputati sulle norme in esame. Ecco la nostra diretta della giornata.
LA NOSTRA DIRETTA
La seduta è stata sospesa e rinviata a domani mattina
Articolo 12, fondi contro le liste d’attesa. Relazione dell’assessore Alla Salute Daniela Faraoni.
Riprende la seduta, al centro dell’esame c’è l’articolo che prevede il finanziamento dei laghetti artificiali. Carmelo Pace, capogruppo della Dc, fa appello ai deputati del centrodestra per l’eventuale voto segreto, perché migliaia di agricoltori stanno perdendo le loro piante. Mi auguro che i gruppi dell’opposizione possano evitare il voto segreto, non nei confronti di Barbagallo, ma nei confronti dei siciliani”. Approvato emendamento soppressivo degli stanziamenti per i laghetti.
Alle 18.45 il presidente Galvagno sospende la seduta, per le commemorazioni, fino alle 19.30
Interventi contro la povertà
Articolo 7, interventi contro la povertà, una norma nata grazie alla comunità di Sant’Egidio: i fondi ammontano a 3 milioni di euro. Il deputato del Pd Giambona chiede di incrementare “significativamente” gli stanziamenti. Ismaele La Vardera chiede di consentire l’accesso a tutti nelle spiagge demaniali, anche in quelle date in concessione.
Schifani assume l’impegno di rifinanziare la legge e di trovare una procedura di individuazione delle aree interne che necessitano di maggiore attenzione contro la povertà.
“L’Aula ha stanziato 45mln/€ per sostenere i comuni – dice Nicola D’Agostino di Forza Italia – che devono sopportare costi extra per trasportare i rifiuti indifferenziati fuori dalla Regione e 4mln/€ per finanziare la lettera B della Legge sulla Povertà, norma della quale sono primo firmatario. Ringrazio il presidente Renato Schifani per avere accolto la richiesta dei comuni danneggiati dalla chiusura della discarica di Lentini e perché dimostra di avere ancora una volta la giusta sensibilità sugli interventi da destinare alle associazioni caritatevoli che offrono cibo ed alloggio ai più sfortunati”.
“Un ringraziamento – conclude D’Agostino – anche alle forze di opposizione, al Pd (Fabio Venezia e Antonello Cracolici) e ai 5 Stelle (Nuccio Di Paola), per la serietà dimostrata”.
L’articolo è stato approvato.
Interventi sulle dighe, fondi per le dighe, è stato approvato. L’articolo 6, sui fondi per gli extra costi, è stato accantonato.
Dissalazione, Schifani difende la norma
Il deputato del pd Antonello Cracolici critica i costi della dissalazione, il presidente Schifani interviene difendendo l’articolo. Antonino De Luca, capogruppo del M5s, chiede una nuova capigruppo e minaccia di occupare i banchi della maggioranza o di abbandonare, insieme ai colleghi dell’opposizione, Sala d’Ercole. Approvato l’articolo sui fondi per la dissalazione.
Editoria, la maggioranza va sotto
Con voto segreto chiesto dalle opposizioni, l’Ars ha bocciato l’articolo 2 della manovra ter che prevedeva l’istituzione del Fondo per l’editoria: 37 i voti contrari e 30 i favorevoli.
Quasi un deputato su 4 della maggioranza ha votato contro l’istituzione del Fondo per l’editoria.
“L’articolo sul Fondo per l’editoria è stato bocciato con voto segreto dalle opposizioni e da qualche franco tiratore. Riproporrò la norma a settembre, ho preso impegni e li mantengo”. Così il presidente della Regione, Renato Schifani, parlando con i cronisti nella sala stampa dell’Ars
“I soliti giochi di Palazzo hanno affossato col ricorso al voto segreto la norma che istituiva il Fondo per l’editoria, al quale il Sindacato della Stampa parlamentare aveva dato il proprio contributo proponendo un emendamento, approvato all’unanimità in commissione Bilancio dell’Ars, che stabiliva la presenza di almeno due giornalisti contrattualizzati nelle aziende editoriali per poter fare richiesta di contributi pubblici”.
È quanto si legge in una nota del Consiglio della Stampa parlamentare siciliana “L’Ars – prosegue il documento – ha perso un’occasione per tutelare il mondo dell’informazione e soprattutto per dare prospettive alla categoria dei giornalisti. Ringraziamo il presidente Renato Schifani, l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino e i deputati della commissione per avere ascoltato le istanze della Stampa parlamentare. I cronisti parlamentari assicurano la massima vigilanza sulle proposte di legge che saranno presentate in futuro riguardo il mondo dell’informazione”.
Scatta la tagliola
Per la prima volta all’Assemblea siciliana regionale scatta la tagliola, come anticipato da LiveSicilia.it. Si tratta dello strumento previsto dal regolamento parlamentare che permette di velocizzare il voto d’aula, impedendo di fatto gli interventi dei deputati sulle norme in esame.
A fare leva sul regolamento per accelerare la votazione dei 15 articoli della manovra ter – rallentata dall’ostruzionismo delle opposizioni – è stata la maggioranza che ha votato per la tagliola in conferenza dei capigruppo, col voto contrario di Pd e M5s. Approvata anche all’Ars.
L’intervento di Schifani
Il presidente della Regione prende la parola: “Mi appello al senso di responsabilità di tutti, elencherò dei dati. Mi si dice che nel passato le variazioni di bilancio erano assestamenti di una finanziaria approvata mesi prima. Durante questo governo le variazioni sono diventate l’occasione per appostare nuove entrate, prima non avveniva. Non faccio campagna elettorale e noi abbiamo il dovere di impegnare queste somme, per evitare che possano essere accantonata per ripianare un disavanzo inesistente”.
“C’è un dato di fatto, è inutile prenderci in giro, ieri 7 ore per votare un articolo, non mi si venga a dire che non ci troviamo davanti a un caso di ostruzionismo, l’ho fatto anche io in passato. Mi avete dato del fascista, del dittatore, vi sto ascoltando, posso parlare? Ringrazio la mia maggioranza che ieri ha dato prova di grande coesione, per l’aiuto al sostegno dei problemi dei siciliani”.
Schifani ha parlato dell’articolo sui fondi per la Protezione civile, “quando ho presentato questa manovra ho detto che ci si muove su tre pilastri, problemi sociali, dissalatori, miglioramento delle dighe, vogliamo parlare dei Comuni che non ce la fanno a sostenere i maggiori costi per spedire i rifiuti all’estero? Volete bloccare queste cose? La mia maggioranza no. Una volta che un governo stanzia 45 milioni di euro con risorse proprie, per le liste d’attesa. Vogliamo degli scuolabus per i nostri ragazzi? Ditemi qual è l’articolo nel quale si nasconde la propaganda. Queste sono emergenze”.
Schifani ribadisce: “Emergenze, infrastrutture, strade provinciali, sono abbandonate per colpa di un sistema che ha dato ai sindaci delle città metropolitane di amministrare le province. Voi dite no a queste cose? La mia maggioranza non è d’accordo. I 750 mila euro destinati ai danni per gli incendi li implementeremo, mi sento la responsabilità di non tradire quella matrice che guarda alle emergenze”.
“In ogni parlamento – aggiunge ancora Schifani – devono esistere delle soluzioni contro l’ostruzionismo. Diversamente ci sarebbe lo stallo. Sono stato ieri qui ad ascoltarvi, ma io mi sento una responsabilità, mi sono preso il carico di aiutare i siciliani a crescere e la nostra economia sta crescendo. La conseguenza sono le maggiori entrate, siamo la prima Regione per crescita con 1,4. Il tornaconto è l’aumento delle entrate, stiamo andando bene, ognuno può avere il suo punto di vista e io mi sento il dovere di utilizzare queste maggiori entrate”.
“Io guardo ai fatti – ribadisce il presidente della Regione – sento il dovere di fare in modo che queste maggiori entrate vadano utilizzate subito per i siciliani. Ho sempre citato il senso di responsabilità dell’opposizione, ma dinanzi a un atteggiamento vostro in cui si dice ‘No’ e basta, 7 e 8 ore per un articolo, si è parlato di tutto, dobbiamo dircele le cose, si è parlato di tutto”.
Schifani precisa ancora: “È la prima volta che mi ritrovo un’opposizione che fa le barricate su tutto. Se passa il principio che l’opposizione dice di no, noi diamo a una minoranza la possibilità di bloccare le riforme. Poi ci sarà il momento sacrale del voto, non c’è un intervento di parte, noi implementeremo entro domani gli importi per i danneggiati dagli eventi calamitosi. Sento su di me il macigno della responsabilità e mi sento di richiamare l’opposizione, abbandonate questo atteggiamento di ostruzionismo! Ci sono i tempi per chiudere, non sono proposte divisive, non possiamo consentirci il lusso di fermarci. Votiamo anche questa notte, ma questa responsabilità me la sento, confrontiamoci con l’obiettivo entro domani di approvare”.
Riprende la seduta tra le polemiche
“Presidente Schifani, la marcia su Palermo non è consentita! La tagliola è uno strumento mai applicato in quest’Aula, che definire fascista è poco”, sono le parole di Antonino De Luca, capogruppo del movimento 5 stelle, che critica la decisione della maggioranza durante la ripresa dei lavori in Aula.
“Quello che sta ccadendo in questo momento – esordisce il deputato Ismaele La Vardera – è gravissimo e voglio esprimere solidarietà al segretario generale Fabrizio Scimè, per l’atto fascista che le ha riservato il presidente Schifani, dicendo ‘qua si fa come dico io’. Presidente Galvagno lei deve tutelare il rispetto di questo parlamento. Sta svilendo anche il suo ruolo, non posso parlare perché mi stanno urlando addosso, è un atto di prepotenza. Ricordo al presidente Galvagno di ricordare a Schifani che qui è ospite. Adesso mi imbavaglio con la mia cravatta”.
Tra i boati dell’aula Galvagno tenta di sdrammatizzare con qualche sorriso. Sorride anche Schifani e La Vardera rincara la dose.
Art. 2: i fondi all’editoria
Intorno alle 12.15 ricomincia la seduta dopo la pausa. Intervento iniziale di Antonello Cracolici, componente della commissione Antimafia del Pd. Prende la parola Mario Giambona, che commenta la norma sui fondi all’editoria, in corso di esame: “Dovrebbe essere applicato il contratto collettivo nazionale di categoria ai giornalisti e vorremmo capire cosa sia il ‘notiziario regionale’, è una norma che non ha nulla di urgente”.
Fabio Venezia del Pd parla di un “articolo paradigmatico di come vengono affrontate le cose – dice riferendosi alla norma sui contributi agli editori – la Sicilia non ha una legge di riferimento sulle biblioteche, sul sostegno all’editoria e sulla promozione del libro. Gli importi sono inadeguati, la Sicilia è fanalino di coda negli indici di lettura. C’è una crisi che dopo il covid si è abbattuta sulle testate cartacee e oggi anche su quelle online. Noi chiediamo di aumentare le risorse”.
Nuccio Di Paola, vicepresidente vicario dell’Ars del M5s, chiede “come mai questo articolo sia presente oggi nella manovra e invece quelle sugli Asacom e sui precari dei consorzi di bonifica, non ci sono. L’assessore Dagnino dovrebbe farci capire perché questo articolo non possa essere approvato a settembre”.
Carmelo Pace, capogruppo della Dc all’Ars, spiega che “l’articolo non nasce per accontentare qualcuno, ma coinvolgento l’ordine dei giornalisti, la stampa parlamentare. In commissione Bilancio è stata avanzata la proposta di inserire alcuni articoli sui lavoratori dei consorzi di Bonifica e gli Asacom. È stata la commissione Bilancio a impedire questo inserimento. È volontà del governo l’inserimento di nuovi articoli proprio sugli Asacom e i consorzi di bonifica. Il mio appello è, anziché andare avanti con emendamenti su capitoli di un euro, volete sedervi con la maggioranza per migliorare questo testo, che è migliorabile? Noi vogliamo dare un esempio ai siciliani, questa legge è migliorabile e accettiamo il vostro contributo”.
Angelo Cambiano, del M5s, propone di discutere bene di questa misura e rinviarne l’approvazione a settembre. Carlo Gilistro, del M5s, spiega che si tratta di una “norma vitale”. “L’antidoto a quello che sta accadendo nel mondo è la cultura e l’anello mancante è l’editoria in tutte le sue forme. Credo che i fondi che stiamo mettendo siano insufficienti. Ci sono ombre che vanno chiarite, bisogna inserire l’educazione digitale ai genitori, per questo diciamo di rinviarla a settembre”.
Il presidente Gaetano Galvagno ha sospeso la seduta per la riunione dei capigruppo.
L’avvio dei lavori
Una seduta lampo, quella delle 10.30, giusto il tempo per approvare il rendiconto dell’Ars. Il presidente Gaetano Galvagno ha sospeso per la commemorazione del procuratore Gaetano Costa, del vice questore Ninni Cassarà e dell’agente Roberto Antiochia, uccisi dalla mafia nel 1980 e nel 1985. I lavori per la manovra ter sono stati rinviati alle 11.45.
La maratona all’Ars
Continua la maratona all’Ars, nel secondo giorno della manovra ter. L’intero pomeriggio di ieri, dedicato prima alla discussione generale, poi all’approvazione soltanto del primo articolo sui fondi destinati alla protezione civile, ha acceso gli animi dell’opposizione.
Il muro contro muro con la maggioranza potrebbe continuare anche oggi. DIRETTA VIDEO
Ars, Geraci (Lega): “Vogliamo portare a casa la manovra”
“La strategia è quella di portare a casa la manovra – spiega Salvo Geraci, capogruppo della Lega – oggi ci sarà la conferenza dei capigruppo intorno alle 13.00 e se continua l’atteggiamento ostruzionistico delle opposizioni, la maggioranza metterà in campo una legittima difesa, scatterà la tagliola, metteremo in votazione gli articoli con gli emendamenti evitando la discussione”. L’obiettivo è approvare la manovra in giornata o al massimo entro le 15 di domani.
“Da quando c’è Schifani – sottolinea Geraci – si approvano le finanziarie e i bilanci entro le scadenze, è passata un’era, c’è molta visione in queste manovre che ha fatto il presidente, c’è un sistema che sta andando a regime e c’è il 12% di Siciliani in più che parla bene di Schifani, la migliore performance in Italia”.
Pd ed M5s sul piede di guerra
L’opposizione continua ad annunciare battaglia. Sulla tagliola, Di Paola ha qualche dubbio: “Io non sono tanto convinto che possano togliere ai deputati la possibilità di intervenire sugli articoli, è una procedura che mina alla democrazia”.
“Hanno la necessità – continua il vicepresidente vicario del M5s – di approvare tutto entro stasera, domani parte della maggioranza potrebbe non esserci. Io trovo assurdo e surreale che mentre c’è un governo travolto dalle inchieste, loro puntino ad approvare una manovra di oltre 300 milioni di euro in soli due giorni d’aula. Chiederemo il voto segreto, ieri abbiamo chiesto i voti palesi, ma siamo pronti a chiedere i voti palesi e segreti su ogni emendamento e ogni articolo. Ci saranno all’incirca mille votazioni che chiederemo”.
“È il solito governo che interviene sulle emergenze – commenta Michele Catanzaro, capogruppo del Pd – avendo fatto una variazione di bilancio a sorteggio, gli articoli sono diventati 15 da 35. Interventi come quello sulla protezione civile, i dissalatori, sono interventi tampone – conclude Catanzaro – di un governo regionale senza programmazione”

