Ars, deserto con miraggio: la riforma dell'Irsap in aula - Live Sicilia

Ars, deserto con miraggio: la riforma dell’Irsap in aula

Ecco che cosa è successo.

PALERMO – Deserto con miraggio, inizia così, rebus facile: si parla di Ars e legge Irsap. Finisce con il lungo ringraziamento a pioggia bipartisan da parte del presidente Gianfranco Micciché “a tutto il Parlamento, che approva di fatto una legge tanto importante grazie alla collaborazione fra gruppi di maggioranza e opposizione”. Insomma, alla fine l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano la porta sostanzialmente a casa, pure con il rinvio dell’imprimatur finale del voto al corpo della legge, dopo l’approvazione dei singoli articoli, anche quelli più contesi, da parte della quindicina di deputati impavidi davanti all’ennesima ondata di maltempo. Manco iniziata e già sospesa per gli ultimi colpi di lima, la seduta all’Ars, ha in agenda urgente l’approvazione delle norme di riforma dell’istituto e si propone di semplificare le procedure di liquidazione degli ex consorzi Asi.

Pontieri in commissione

Si conclude così il penultimo atto dello strano caso di sala d’Ercole sulle norme in questione, dove non più tardi di 48 ore prima il presidente Gianfranco Miccichè aveva raccolto la parola (proverbialmente fatta per volare) ufficiosa dei deputati a venire a votare. Uno degli iter più kafkiani degli ultimi anni dà dunque appuntamento a martedì prossimo. Manca il numero legale, i pochi presenti attendono, quasi due ore dopo l’orario di apertura ufficiale, i fascicoli stampati con le modifiche concordate in un unico, affannoso rush finale in due sedute di commissione a ridosso della seduta. Contengono le soluzioni proposte per gli articoli più sulla graticola: il 5, il 13, il 14, il 15. Detta in argomenti random, riassunti dal presidente della Commissione Attività produttive, Orazio Ragusa della Lega: cessione “coatta” di strade, servizi, sottoservizi ai Comuni nei quali insistano le aree industriali delle Asi in liquidazione; semplificazione, incluso l’annoso problema della gestione dei depuratori; attività “immobiliari”, lemma sostituito da “commerciali” con tutto il carico di polemiche sulla percentuale dedicata alla vendita, intesa finalmente come attività svolta in porzioni d’area interna dei capannoni dedicate allo smercio diretto, e non alla costruzione di nuovi ipermercati.

Pensionati sulla graticola

E, come ricorda la pentastellata Valentina Zafarana, fra i pontieri più critici dell’attività in commissione, “le questioni ancora aperte dei pensionati Irsap e dei contrattisti a tempo determinato attualmente in servizio, per nulla confortati in nessun passaggio della nuova legge”. Per Zafarana, restano nodi insoluti di grande importanza per ciò che riguarda il personale, “assieme a quelli legati alla compensazione ai Comuni su strade, fogne e sottoservizi, ammettendo che questo testo è un tentativo di operare come defribillatore su un’attività regionale di servizio alle imprese che finora è stata quanto meno carente”, dice. Una preoccupazione, quella per le pensioni e gli stipendi, che trasforma in ordine del giorno la relativa raccomandazione al governo, che aveva già preso l’impegno verbale a inserire la faccenda in finanziaria. Ora l’impegno strappato è forte e formale. Trasmuta così in ordine del giorno pure uno dei rilievi più importanti posti da Angela Foti, di Attiva Sicilia, che sulle pensioni dice: “In Commissione non è arrivata la sintesi, in finanziaria dovrà esserci l’elenco di tutti i pensionati e l’indicazione dei fondi per garantirli”.

Depuratori e prestiti

La Foti plaude invece al “passaggio dei depuratori ai Comuni, che ne potranno così incassare i canoni” e censura “la mancata soluzione sulla questione dei contratti di locazione siglati in altre epoche, con la possibilità di scomputare i canoni dal prezzo di acquisto, che porta con sé una discriminazione evidenti con i titoli più recenti”. Antonello Cracolici del Pd fa questione sulle stime degli immobili da liquidare, ritenendo che “debba farle il consiglio dell’Irsap con parametri ispirati ai principi sacri e indiscutibili delle alienazioni della Pubblica amministrazione”. Turano assicura sul punto che “le valutazioni saranno fatte secondo parametri oggettivi fissati prima, utilizzando ad esempio quelli del Genio civile eventualmente ritoccati al ribasso nei casi di evidente minor valore, con flessibilità: il valore delle aree industriali non è omogeneo e invariabile”. Luigi Sunseri del Movimento 5 Stelle richiama l’attenzione sul controllo contabile, che la norma dell’articolo 15 affida all’assessorato snobbando i revisori. Turano risponde che “fatto salvo il controllo contabile interno, è l’attività del commissario liquidatore che verrà sottoposta al doppio controllo prima dell’assessorato all’Economia e poi di quello alle Attività produttive”. Altro pomo di dibattito fra Cracolici e Turano, la possibilità data ai commissari liquidatori di rivolgersi al mercato finanziario per reperire somme che consentano loro di anticipare le liquidazioni, cioè di saldare i creditori. Per il deputato dem ciò “potrebbe dissuadere i creditori dall’accettare transazioni pretendendo integralmente, sempre”. Turano difende la previsione, sottolineando come “i creditori siano enormemente aumentati da dieci anni a questa parte e che il ricorso all’Irfis o al mercato per accendere mutui, servirà eventualmente proprio ad anticipare le somme concordate in transazione”.


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