Ars, gli aiuti all'agricoltura agitano le acque della maggioranza. Ast, rinvio - Live Sicilia

Ars, gli aiuti all’agricoltura agitano le acque della maggioranza. Ast, rinvio

Duello in aula sulla società di trasporti
IL PARLAMENTO REGIONALE
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PALERMO – Subito i fondi per agricoltura e zootecnia, ma anche per la lotta alla crisi idrica. Tutto rinviato a dopo le elezioni europee, invece, per l’Ast. Fin qui il bilancio formale dell’ultima seduta dell’Ars, che ha lasciato però qualche crepa nella maggioranza.

In un’aula presidiata soprattutto dalle forze d’opposizione, sono arrivati dieci milioni di euro per agricoltori e allevatori grazie all’ok a un disegno di legge che è stato modificato negli importi.

Il pallottoliere dell’Ars

Il ddl al quale il governo avrebbe voluto agganciare anche una norma da 2,3 milioni per l’Ast, venendo però stoppato dall’Aula, alla fine passa grazie ai voti delle opposizioni e alla presenza in aula di alcuni deputati del centrodestra.

Questi, pur non votando materialmente il provvedimento, mantengono sul filo di lana il numero legale e consentono l’approvazione del ddl.

Pd, M5s e Sud chiama Nord sono riusciti ad incidere nel testo raddoppiando le risorse e così sono andati all’incasso (“gli aiuti agli agricoltori e agli allevatori arriveranno grazie a noi”, è il pensiero racchiuso in una nota congiunta).

Oltre ai 23 voti favorevoli, però, bisogna tenere conto anche di un astenuto e di nove deputati presenti in aula ma non votanti.

Alla fine il testo passa anche grazie a Fratelli d’Italia e alla Democrazia cristiana, nonostante all’ultimo momento l’ordine di scuderia fosse quello di uscire dall’aula. Forza Italia, invece, obbedisce, con le sole eccezioni di Riccardo Gennuso, che vota sì, e di Gaspare Vitrano, che resta in Aula.

La Dc rivendica anche l’approvazione di un emendamento tecnico “che vale quasi quattro miliardi di euro per le imprese”, come spiega il capogruppo Carmelo Pace. “La modifica consentirà alla Regione di pagare tutti i suoi creditori. La misura – aggiunge – porterà ad estinguere i debiti fin qui contratti e permetterà alla Regione di poter continuare a spendere le risorse così come programmato”.

Passa anche la norma voluta da Ignazio Abbate, che solleva le aziende agricole dall’avere ottemperato agli obblighi contributivi per accedere ai contributi.

Ast, tutto rinviato

La manovrina da 21 milioni di euro, alla fine, non contiene i 2,3 milioni che il governo, rappresentato in aula dall’assessore ai Trasporti Alessandro Aricò, era pronto a inserire nonostante le decisioni prese precedentemente dalla conferenza dei capigruppo.

Aricò è stato protagonista di un acceso duello incrociato con il deputato di Sud chiama Nord Pippo Lombardo e con il dem Dario Safina. “Il Piano industriale prevede forti tagli alle tratte gestite dall’azienda – ha ammonito il parlamentare messinese ScN -, la verità è che il governo ha ridotto l’Ast all’osso e vuole dare la ‘carne’ ai privati”.

Secca la replica di Aricò: “Lombardo faccia i nomi e si assuma le responsabilità di ciò che dice. Quali sarebbero le tratte redditizie? Quelle urbane che hanno provocato 5,5 milioni di perdite annue?”.

Sindacati in pressing per Ast

E proprio mentre l’aula era in corso arrivava il pressing dei sindacati: “Da irresponsabili lo stralcio della norma salva-Ast”, recitava la nota di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl autoferrotranvieri che annunciavano anche un presidio davanti a Palazzo dei Normanni.

Questa mattina, invece, la Cisal ha “spostato il pallone” più avanti: il sindacato ha infatti indetto uno sciopero per lunedì 3 giugno “visto il mancato confronto sul Piano industriale predisposto dai vertici Ast.


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