Missione compiuta per il bilancio della Regione. Nel pomeriggio l’Aula ha votato il maxiemendamento del governo presentato dall’assessore Michele Cimino che ha accolto le istanze emerse nel dibattito d’Aula, sbloccando l’empasse.
Ora tocca alla Finanziaria, della quale stasera sono stati approvati i primi articoli. Il grosso del lavoro è stato rinviato, come richiesto da tutti i gruppi, a domani, dopo un passaggio in conferenza dei capigruppo. La seduta è stata aggiornata a domani alle 9,30. Resta il macigno di migliaia di emendamenti, una matassa che domani si cercherà di snellire.
Dei 145 articoli originari della manovra, 25 sono saltati, stralciati, in tutto o in parte, dalla presidenza dell’Ars. Tra i motivi dell’esclusione la manifesta estraneità rispetto alla finanziaria, la mancanza di copertura, l’illegittimità costituzionale o il contrasto con la normativa europea. Con essi decadono anche tutti gli emendamenti connessi. La mannaia della presidenza è caduta ad esempio sul discusso articolo 43, che secondo l’allarme dei sindacati avrebbe potuto aprire le porte alle assunzioni del personale esterno degli uffici di gabinetto degli assessorati regionali. Salta anche l’articolo 71, ossia il rimborso dell’Irpef ai cassaintegrati, una delle richieste del Pd. “Sapevamo che era una norma a rischio,m perché la materia è di competenza statale”, commenta senza drammatizzare Antonello Cracolici, capogruppo del Pd, che sottolinea come le
proposte principali dei democratici, dal credito di imposta alle zone franche urbane, abbiano superato il primo scoglio. Va invece riscritto l’articolo 55 sulla stabilizzazione dei precari regionali. Salta l’articolo 12 che prevedeva il contributo delle imprese per il ristoro dei danni all’ambiente. Niente da fare anche per gli aumenti per i pensionati regionali (articolo 41) e l’istituzione delle sedi decentrate del dipartimento acqua e rifiuti. Stralciate anche le norme sulla privatizzazione dell’Ast (articolo 81 comma 2) e quelle che istituivano l’osservatorio sulle attività teatrali,il fondo regionale di garanzia per l’artigianato, le reti di monitoraggio ambientale, i parchi naturalistico-geominerari e il Parco naturale Monti Peloritani. Cassati i contributi alle manifestazioni turistiche, scelta che lascia “perplesso” l’assessore al ramo Nino Strano. Salta anche la norma sul personale dei consorzi di bonifica.
Soddisfatto il governo. L’assessore Cimino ha detto di condividere le decisioni della presidenza sugli articoli stralciati e ha auspicato adesso un clima di responsabilità e collaborazione per la manovra, che va approvata entro due giorni. Solo allora l’Ars darà il voto definitivo anche al bilancio, che per il 2010 ammonta a 27 miliardi e 196 milioni. Il maxiemendamento votato oggi stanzia una serie di risorse: ci sono, tra gli altri, fondi per l’Inda e per Taormina arte, contributi a sostegno della maternità (3 milioni in 3 anni), sei milioni per il Teatro Massimo di Palermo, altrettanti per il Bellini di Catania, 150 mila euro per l’archivio Rai, 9 mila euro per l’Orchestra sinfonica, 300 mila euro per un triennio alle Orestiadi di Gibellina, più di un milione all’anno per la vigilanza dei siti minerari, 4 milioni e mezzo all’anno per tre anni alle Università siciliane, 15 milioni per il triennio 2010-2012 per la prevenzione degli incendi.