PALERMO – Un altro blitz tentato e andato a vuoto. Nel tormentato cammino della legge di assestamento di bilancio all’Ars un’altra insidia notturna si era presentata. Ma, come ha detto stamattina in Aula il presidente Giovanni Ardizzone, “la notte ha portato consiglio”. E così stamattina è stato ritirato il maxiemendamento della commissione Bilancio. Che oltre a reintrodurre alcuni finanziamenti, conteneva anche norme “ordinamentali”, cioè non di spesa, del tutto aliene al tema dell’assestamento di bilancio. Una, in particolare, che avrebbe fatto saltare sulla sedia la presidenza, avrebbe introdotto una proroga automatica per i direttori generali delle Asp. Una norma dal sapore elettorale, l’ennesima, dopo quelle cadute sotto la mannaia di Ardizzone nei giorni scorsi. Una norma che, alla luce dei precedenti, avrebbe fatto la stessa fine, cassata dalla presidenza. E così stamattina, il maxiemendamento, che rischiava di essere dichiarato irricevibile, è stato ritirato dalla seconda commissione.
“Dopo la sintesi politica operata c’erano delle perplessità. Così ho deciso di ritirare l’emendamento – dice il presidente della seconda commissione Vincenzo Vinciullo -. Se il governo vuole sarà lui a presentare emendamenti. Noi siamo pronti a esaminare un ddl con le norme stralciate già da giorno 6”.
A questo punto, il cammino dell’assestamento dovrebbe marciare verso la conclusione per chiudersi nel pomeriggio. Certo, i mugugni nella maggioranza restano. E anzi, il naufragio del maxiemendamento che doveva accontentare qualche deputato li alimenterà ancora di più. La maggioranza, ammesso che di maggioranza si possa parlare, è già andata sotto cinque volte, sotto i colpi dei franchi tiratori. “Se mi si accusa di aver contribuito ad alimentare le divisioni nella maggioranza, dico che i partiti non possono addossare alla commissione responsabilità che non ha – mette le mani avanti al riguardo Vinciullo -. Farla diventare un luogo in cui tutte le contraddizioni trovano una soluzione è impossibile se non si cerca tutti l’unità”.
