Premio Maugeri-Amenano | in scena la sicilianità - Live Sicilia

Premio Maugeri-Amenano | in scena la sicilianità

Sei le eccellenze premiate da Flaminia Belfiore, conduttrice della kermesse giunta alla 21esima edizione (Foto Saitta)VIDEO: l'intervento di Parmitano

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CATANIA. È il volto di una Sicilia che lotta quello che viene fuori dalla 21esima edizione del Premio Maugeri Amenano d’Argento. Una Sicilia che combatte giorno dopo giorno con zaino in spalla l’operosità. Una Sicilia che non si piega ai meccanismi di chi la vorrebbe ancora assemblare a tonnellate di passivismo e rassegnazione. È l’isola di chi, come Emanuele Feltri, dice “no” all’abusivismo nella Valle del Simeto. “Soprattutto noi giovani – ha affermato l’agricoltore paternese premiato sul palco del teatro Abc per la legalità – abbiamo il dovere di opporci a sistemi cancerogeni che con il passare del tempo ci costringeranno sempre di più ad abbandonare la nostra terra. Da quando ho cominciato apertamente a denunciare ciò che accade in una zona assoggettata da sempre al pizzo delle campagne, anche altri hanno avuto il coraggio di seguire il mio gesto. Solo così è possibile attuare un effettivo cambiamento”.

E, quest’anno, il riconoscimento per la musica nella kermesse organizzata da Patrizia Maugeri coadiuvata da Daniele Lo Porto, presidente onorario dell’evento, è andato a Mario Venuti. Il cantautore catanese, in tour con “L’ultimo romantico”, nella sua carriera lunga 30 anni si è distinto, difatti, per la sua alta vocazione di sperimentatore musicale e autentico poeta contemporaneo curioso del mondo e dei generi. Premio Barlesi, invece, a Michela Giuffrida, direttore del telegiornale di Antenna Sicilia, dal 91 corrispondente de “La Repubblica”. “Per fare i giornalisti – ha commentato la conduttrice, sin dall’inizio degli anni 90, di numerose inchieste e dirette televisive approdate in trasmissioni giornalistiche nazionali – bisogna stare tra la gente, respirare gli umori di chi vive la città così come ci insegnava Toni Barlesi e il suo giornalismo di vecchia guardia. Occorre consumare le suole delle scarpe, raccontare i fatti affinché poi lettori e telespettatori possano farsi la loro idea. È evidente che con i social network il mondo stia cambiando, per noi twitter e facebook possono rappresentare degli strumenti in più. Il trucco sta nel non confondere la comunicazione con l’informazione”.

Tra statuette, momenti musicali e sketch comici, una targa speciale è stata consegnata per il suo impegno civile nella difesa dei diritti dei diversamente abili a Roberta Macrì, vice presidente dell’associazione “Paolo Vive” e promotrice della campagna contro le barriere architettoniche in città. Riconoscimento per il cinema, invece, a Claudio Gioè, protagonista della fiction Il Capo dei Capi, Il XIII Apostolo e interprete de La mafia uccide solo d’estate, film diretto da Pif attualmente nelle sale cinematografiche.

Tecnologia, insomma, arte, solidarietà con uno sguardo attento verso chi lotta, in Italia, contro le malattie degenerative. Il Premio Speciale quest’anno è stato ritirato difatti da Davide Vannoni, presidente della Stamina Foundation. “Io ho cominciato da paziente – racconta – a causa di un semplice virus che mi ha provocato una paresi facciale completa. Per cercare di superare le conseguenze decisi di recarmi in Ucraina, paese in cui il metodo viene applicato in un piccolo laboratorio di una struttura universitaria da ricercatori che hanno individuato le cellule staminali mesenchimali. Dopo aver personalmente riscontrato dei miglioramenti mi son detto: perché non portare quest’esempio in Italia? Così nasce Stamina in sinergia con un team di biologi e specialisti, sviluppando una metodica applicata agli Spedali Civili di Brescia dove vengono attualmente trattati 34 pazienti, mentre 150 rimangono in lista d’attesa. Questo premio lo dedico a loro, alla piccola Smeralda e a tutti coloro che combattono per una vita migliore”.

E di rientro dallo Spazio, a concludere l’edizione del Premio Amenano d’Argento 2013, ci ha pensato Luca Parmitano, in tuta “da lavoro” e accompagnato dalla moglie Kathy. “Sono arrivato 5 ore fa da Houston – ha raccontato l’astronauta catanese protagonista della missione Volare – non tornavo in Sicilia da 18 mesi. Sono nato a Paternò ma considero Catania la mia città perché è qui che ho frequentato tutte le scuole, dall’asilo alle superiori”. E alla provocazione fatta dalla conduttrice Flaminia Belfiore sulla sua laurea in Scienze Politiche Parmitano non ha esitato a controbattere ironicamente: “Mi ci vede con la mia tuta da astronauta in Parlamento? Non per forza occorre essere lì per servire l’Italia, lo si può fare ogni giorno con le proprie competenze, anche per strada non gettando carte per terra”. E se è vero che esiste il mal d’Africa, esisterà pure il mal di Spazio? “Sì – ha concluso – e sono già pronto per il prossimo volo”.


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