“L’Asp e l’Amministrazione comunale di Catania hanno fatto tutto quello che era possibile per migliorare la condizione di vita di Salvatore Crisafulli e dare assistenza ai familiari. Continueremo a fornirgli tutto il sostegno necessario: è per questo che chiediamo al fratello Pietro di desistere da qualsiasi tipo di decisione dettata dalla disperazione”. Lo dice il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Calaciura, che con l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Catania, Marco Belluardo, ha analizzato la documentazione relativa alla vicenda di Salvatore Crisafulli, l’uomo in coma vegetativo da sette anni. “L’assistenza sanitaria domiciliare – continua – è proseguita fino a oggi in piena conformità con quanto richiesto dai protocolli assistenziali individuali (Pai) inviati dall’ unità valutativa multidisciplinare, senza discontinuità, né richieste inevase”. “La società che ha in appalto l’assistenza domiciliare eroga le seguenti prestazioni – precisa -: un infermiere professionale per 3 volte al giorno che controlla le condizioni sanitarie del paziente; un fisioterapista per 2 ore al giorno che esegue massaggi per la tonicità muscolare e uno specialista della nutrizione che effettua un controllo settimanale sulle condizioni nutrizionali del paziente”.
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