Assalti alle banche e "spaccate"| Le intercettazioni della banda

Assalti alle banche e “spaccate”| Le intercettazioni della banda

Cinque colpi clamorosi contestati alla banda. Ecco i segreti dell'organizzazione.

Operazione Caterpillar
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ACIREALE. E’ dall’arresto di Giovanni Russo, finito in manette nel dicembre del 2014 per detenzione illegale di armi clandestine, che prende il via l’attività investigativa che condurrà gli agenti del Commissariato di Polizia di Acireale all’individuazione di un commando, con base nell’acese, specializzato nella commissione di furti con spaccata ai danni di stazioni di servizio, banche e supermercati. Dalle intercettazioni disposte nell’ambito di quel procedimento emerge il coinvolgimento di alcuni soggetti nel primo di una lunga serie di azioni criminose contestate agli indagati, il furto della cassaforte al distributore di carburante Sp di Giarre, nelle immediate vicinanze dello svincolo autostradale, commesso con l’utilizzo di un escavatore con il quale era stato completamente distrutto il casotto in muratura. A capo di quella che per l’accusa è una vera e propria associazione ci sarebbe Giovanni Costanzo, 47enne di Acireale, considerato il numero uno nell’esecuzione dei furti con scasso di strutture in muratura. E già dopo quel colpo emergono le prime discussioni sulla spartizione del bottino. Gianluca Cosentino, Francesco Rapisarda e Sebastiano Granata, tutti e tre finiti agli arresti domiciliari, esprimono tutto il disappunto per la cifra corrisposta loro dopo il furto, in considerazione del fatto che non avevano partecipato materialmente al colpo.

Cosentino Gianluca: madonna!… si potevano.. incomp…perché siamo onesti davvero

Rapisarda Francesco: sono…incomp…perché se volevamo ce li prendevamo tutti, dice: prendete tutti i soldi e ce li portavamo…

Cosentino Gianluca: poi ve lo dicevo io a voialtri quando ci dovevamo dare…

Rapisarda Francesco: bravo!…e queste cose non li fate più…

Cosentino Giancluca: ci davamo 50 euro ciascuno..

Rapisarda Francesco: bravo!…

Granata Sebastiano: no c’era l’altro lavoro…incomp…

Rapisarda Francesco: poi sono cinque, quattro, quanti erano cinque, quattro…dovevano essere tre precisi…o no?

Granata Sebastiano: io penso che erano…però può essere che c’era quello la…incomp…può essere…

Cosentino Gianluca: uno gliel’hanno aggiunta sicuro

Granata Sebastiano: si qualcosina ce la devono guadagnare per forza…però di quello che c’era qualcuno mancava davvero…in base come erano i conti…

All’indomani del furto ai danni del supermercato A&O di Aci Catena, nella notte tra il 24 ed il 25 maggio del 2015, alcuni degli indagati vengono intercettati mentre organizzano, secondo l’accusa, le fasi di apertura della cassaforte, nascosta in un fondo agricolo ad Acireale. L’arrivo di un anziano, improvvisamente, fa temere il blitz delle forze dell’ordine.

Longo Fabio: mbare è venuto uno qua, stiamo uscendo pure noi!

Mario Cantarella: quello con il Camion rosso nooo?

Fabio Longo: Nooo! C’è un vecchietto che è venuto dalla parte di dentro, ci ha levato la chiave del cancello, stava chiamando? (le forze dell’ordine)

Mario Cantarella: Ma dove devo venire allora?

Fabio Longo: Non lo so Mario; teee!

Costanzo Giovanni con il telefono di Longo Fabio: Ohhhh?

Mario Cantarella: Ohhhh? Dove devo venire?

Costanzo Giovanni: Senti vieni qua perché è successa una cosa, vienici a prendere, davanti

Mario Cantarella: Dove ti devo venire a prendere?

Costanzo Giovanni: Stiamo uscendo tutte cose! L’hai capito? Dobbiamo uscire con tutto il coso! (veicolo)

Tutto alla fine fila liscio. La sera successiva gli indagati si ritrovano a cena insieme in un ristorante di Capomulini per festeggiare il colpo. Manca all’appello Fabio Longo, intercettato in ambientale mentre si lamenta dell’esiguo compenso ricevuto, nonostante il rischio corso: “dopo che ho fatto un lavoro di questo, ah!…neanche un auto mi posso comprare…cosa compri con 2000 euro”, dice sconsolato.

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