Assoluzione definitiva| per l'architetto Rizzacasa - Live Sicilia

Assoluzione definitiva| per l’architetto Rizzacasa

Si chiude in Cassazione il calvario giudiziario per il titolare dell'Aedilia Venusta. Assoluzione in via definitiva anche per Lena e Salvatore Sbeglia

Cassazione
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PALERMO – Si chiude definitivamente il calvario giudiziario per l’architetto Vincenzo Rizzacasa. La Cassazione ha confermato il verdetto di assoluzione della corte d’appello di Palermo. L’architetto, titolare dell’Aedilia Venusta, ha attraversato un calvario lungo più di tre anni prima di vedere riconosciuta la sua innocenza dalle accuse mosse nei suoi confronti.

Era il giugno del 2009 quando Vincenzo Rizzacasa ha visto la sua azienda sospesa a tempo indeterminato dalla lista di imprenditori puliti compilata da Addiopizzo. Ai tempi era in corso una campagna antiracket sui cantieri edili e quei cartelloni che avrebbe dovuto esporre nei luoghi di lavoro dei suoi operai sono rimasti nella sede dell’azienda. L’associazione aveva scoperto che all’interno della ditta lavoravano Salvatore e Francesco Paolo Sbeglia, padre e figlio, imprenditori attivi nell’ambito dell’edilizia con un importante curriculum giudiziario. A Rizzacasa fu anche restituita una donazione che lui stesso aveva fatto all’associazione con lo scopo di istituire una borsa di studio da intitolare alla moglie defunta. D’estate arrivò poi l’espulsione da Confindustria in ossequio al codice etico che ha segnato la recente storia dell’associazione degli industriali. Provvedimento contro cui Rizzacasa fa appello ma senza ottenere soddisfazione.

Alle attenzioni giornalistiche e della società civile, presto si aggiungono quelli della magistratura requirente che conclude il suo lavoro di indagini nel giugno 2010 con un’operazione dal nome evocativo – “mafia-appalti” – che porta all’arresto di diciannove persone.

Il processo, diviso in due tronconi – abbreviato e ordinario – si è concluso in primo grado con la sentenza di condanna di Vincenzo Rizzacasa per favoreggiamento semplice, al netto, quindi, dell’agevolazione mafiosa. Il giudice ha ordinato anche il dissequestro della sua società salvo poi il congelamento del provvedimento da parte dei giudici di sorveglianza. Per Lena, invece, un’assoluzione piena.

In appello invece Rizzacasa fu assolto. Sentenza confermata in via definitiva dalla Cassazione – che ha confermato anche l’assoluzione per Salvatore Sbeglia, Francesco Lena e Vincenzo Marcianò, undici invece le condanne confermate -, dopo che l’architetto aveva rinunciato alla prescrizione perché fosse definitiva la sua assoluzione. Rizzacasa si è sempre difeso dalle accusa mostrando le iniziative sociali che ha portato avanti anche in tempi non sospetti, quando era il preside dell’istituto d’arte di Santo Stefano di Camastra, in provincia di Messina.


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