Assunzione imposta sul set | Via dall'ufficio di gabinetto - Live Sicilia

Assunzione imposta sul set | Via dall’ufficio di gabinetto

Secondo i dirigenti della Magnolia, società produttrice della fiction "Il segreto dell'acqua", Vincenzo Cirà, componente dell'ufficio di staff dell'assessore Tranchida (nella foto), avrebbe preteso l'assunzione di Franco Vella, uno dei 41 arrestati nella retata di ieri. Il dirigente di Film Commission Pietro Di Miceli: "Ha solo millantato un potere che non aveva".

Il funzionario del Turismo, Vincenzo Cirà
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PALERMO- La realtà, a volte supera la fantasia di una fiction. E così, ecco che nello stesso giorno in cui una maxi operazione della polizia sgomina la cosca della Noce, rivelando particolari persino sulle pressioni operate su un set cinematografico, l’assessorato regionale al Turismo pubblica il decreto con i finanziamenti ai film girati in Sicilia, tra cui figura “Il segreto dell’acqua”, destinatario di 130 mila euro. Un decreto firmato, oltre che dal dirigente generale del dipartimento Turismo Marco Salerno, anche dal dirigente responsabile del servizio “Cinesicilia – Film Commission” Pietro Di Miceli. E nell’ufficio speciale “Cinesicilia” (che è, di fatto, una società partecipata della Regione) lavora tutt’oggi Vincenzo Cirà, impiegato regionale e presente anche all’interno dell’ufficio di gabinetto dell’assessore. Cirà, stando agli elementi raccolti dagli inquirenti, si sarebbe “interessato”, durante la fase propedeutica alle riprese, da un lato a favorire l’erogazione di quel finanziamento da 130 mila euro alla Magnolia, società produttrice della fiction, dall’altra a far assumere, nello staff Franco Vella. Aspirante attore.

Sarebbe stata lui la “condizione senza la quale”, la Magnolia non avrebbe ricevuto il finanziamento. O almeno, questo è quello che fa intendere lo stesso funzionario della Regione che intanto, proprio in queste ore, è stato cacciato dall’assessore Tranchida (nella foto) dall’ufficio di gabinetto. Mentre il dirigente responsabile della Film Commission Di Miceli precisa: “Se Cirà ha detto quelle cose, ha soltanto millantato. Non aveva alcun peso nel procedimento di finanziamento ai film”.

A raccontare delle pressioni esercitate da Cirà, però, sono due dirigenti della “Magnolia produzioni”. “Una sera tra il 22 ed il 25 marzo 2010, – dice Gennaro Marchitelli – mi sentivo al telefono con Vincenzo Cusumano, ispettore di produzione della stessa fiction, per informarmi sull’andamento del lavoro che stava seguendo per conto della produzione. Ricordo che gli chiesi anche notizie sulla richiesta presentata per aver accesso al finanziamento regionale, finalizzato ad incentivare la produzione cinematografica sul territorio siciliano. Cusumano mi rispose che aveva trovato degli ostacoli ad accedere a detto finanziamento”. E l’ostacolo avrebbe avuto un nome. Anzi due. “Cusumano – continua Marchitelli nel suo racconto – aggiunse che quella stessa sera, verso le 21.30 aveva ricevuto una telefonata da parte di tale Cirà Vincenzo capo di gabinetto dell’assessorato regionale al turismo ed allo spettacolo, il quale gli disse che se non avessimo assunto tale Vella Franco, non avremmo avuto alcuna possibilità di ottenere il citato finanziamento”. Una richiesta che lascia di stucco Marchitelli, “anche perché – ha detto- avevamo tutti i ruoli completi e non avevamo più bisogno di altro personale”.

Ma ovviamente, non finisce qui. Cusumano, insieme a Vella, raggiunge Marchitelli all’hotel Excelsior. Ma anche in quel caso, il dirigente della Magnolia spiega all’aspirante attore che tutti i ruoli sono coperti e che, semmai, c’era bisogno di operai, di manovalanza. Cusumano e Vella si lasciano dandosi appuntamento all’assessorato al Turismo. Marchitelli decide di andare con loro.

“Ho raggiunto – racconta Marchitelli – l’ufficio regionale a piedi provenendo dal mio hotel. Prima di entrare nell’edificio Regionale in un bar ubicato nelle immediate vicinanze, ho incontrato Franco Vella in compagnia di due cittadini stranieri da lui presentatimi come produttori cinematografici. Attese le presentazioni mi dirigevo verso l’ingresso degli uffici dove mi stava attendendo Cusumano. Con questo mi recavo presso l’ufficio del dottor Vincenzo Cirà, il quale ci faceva accomodare in un ufficio, attese le presentazioni venivamo raggiunti da Vella Franco, il quale salutava cordialmente con il bacio sulla guancia il dottor Cirà Vincenzo. Alla presenza di Cusumano Vincenzo e di Vella Franco, – prosegue Marchitelli – procedevo ad illustrare l’intero progetto cinematografico della produzione, a Cirà Vincenzo, con i conseguenti vantaggi che sarebbero derivati attraverso la stessa sull’intero territorio siciliano, sia in termini economico/occupazionale che di immagine. Terminata la mia illustrazione il dottor Cirà mi disse che di solito per aver accesso a questi finanziamenti era necessario pagare una tangente, in questo caso specifico sarebbe stato sufficiente assumere le persone da lui indicate. A questo punto mi indicava di assumere Franco Vella, peraltro presente nella stanza. Io non esprimevo alcun consenso, ma mi riservavo di discutere della questione con il l’organizzatore generale della produzione, Marco Greco”.

E Greco dà il via libera all’assunzione di Vella: “Tra la fine del mese di marzo e l’inizio del mese di aprile non ricordo con esattezza, – racconta- venni chiamato da Cusmano Vincenzo (ispettore di produzione) e da Marchitelli Gennaro i quali mi dissero che erano stati a colloquio con un funzionario dell’assessorato regionale del turismo sport e spettacolo a nome Cirà, mi dissero il capo di gabinetto, il quale gli disse che se non avessimo assunto Vella Francesco si sarebbero disinteressati al nostro progetto di finanziamento che mirava ad ottenere parte dei fondi gestiti dall’ente regionale Cinesicilia. Io risposi che se Vella Francesco era stato proposto dalle istituzioni pubbliche, che lo considerava come unica società di service riconosciuta dall’assessorato competente, poteva essere una valida alternativa alle agenzie di Tartaglia e di Castagna che di conseguenza erano definitivamente escluse. L’assunzione di Vella comportava di conseguenza, secondo gli accordi presi dalla produzione con l’assessorato, l’assunzione di personale locale e con investimenti e spese da effettuare in loco. Quindi dissi subito a Cusumano e a Marchitelli che potevano assumere Vella”. Qualche giorno dopo, Greco di reca negli uffici di Cirà. Ma il dirigente non fa più riferimento a quel finanziamento. “No, non ne fece parola, – conferma Greco – in quanto aveva ottenuto l’obbiettivo sperato, l’assunzione di Vella Francesco”.

L’assunzione, al posto della “solita” tangente. Un passaggio che il dirigente dell’assessorato al Turismo Pietro Di Miceli respinge con forza: “Da quando io mi occupo della Film Commission – dice infatti – gli unici finanziamenti erogati, o quelli ancora da erogare, sono stati pianificati e saranno pianificati attraverso procedure a evidenza pubblica. Tra l’altro – aggiunge Di Miceli – io non ho mai incontrato questa persona durante tutte le fasi legate a questo iter. Sono però – conclude – molto amareggiato: purtroppo, se quello che emergerà sarà confermato, ancora una volta si dovrà prendere atto che, dove girano i soldi, la tentazione per il malaffare è sempre presente”.


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