Assunzioni per i piani d'emergenza | Il bando del governo per i comuni - Live Sicilia

Assunzioni per i piani d’emergenza | Il bando del governo per i comuni

Risorse per contratti con geologi e ingegneri. Bisogna aggiornare i dati sui pericoli idraulici e sul dissesto idrogeologico

PALERMO – Consentire ai Comuni di assumere geologi e ingegneri con contratti a termine per aggiornare continuamente i piani per la valutazione del rischio idrogeologico e idraulico: i Piani di emergenza comunale (Pec) e la Cartografia per il piano di assetto idrogeologico (Pai). Per finanziare le assunzioni da parte degli enti locali la Regione ha predisposto così un bando ma le risorse a disposizione sono poche. 

La raccolta e l’aggiornamento dei dati, però, si fa urgente. E così, in questi giorni in cui con le forti piogge autunnali la Sicilia riscopre la sua fragilità, il governo regionale emana il bando per rafforzare il personale a servizio della prevenzione e della gestione del rischio idrogeologico nei Comuni. Per l’assenza dell’autorità di Bacino “i dati dei rischi a cui è esposta la popolazione – così si legge nella relazione del dipartimento regionale di Protezione civile – non risultavano aggiornati negli ultimi 2 anni rendendoli poco attendibili per alcune zone (per tutte, si citano le aree di Messina o Barcellona P.G.), interessate in questi anni da alluvioni di enorme impatto per i territori e privi di fondatezza scientifica”.

Il piano è stato fissato già nella manovra finanziaria per il 2018. Ora arriva il momento della sua applicazione. I dati sui pericoli di frane, dissesti, alluvioni, vanno tenuti aggiornati e per farlo ci vuole una squadra di esperti diffusi in tutta l’Isola. Ecco perchè il governo ha elaborato fin dalla Finanziaria il piano per dare il via libera all’assunzione di tecnici capaci di monitorare costantemente il territorio. Il loro lavoro dovrebbe infatti servire per conoscere, sia a livello centrale che locale, le aree più a rischio e per programmare gli interventi restringendo il più possibile il rischio emergenza.

I candidati per le assunzioni dovranno essere laureati magistrali in Scienze geologiche o in Ingegneria per l’ambiente e il territorio. All’atto della selezione, coloro che parteciperanno ai bandi dei Comuni dovranno provare di avere esperienza nell’utilizzo dei sistemi Gis (Sistema informativo geografico) e nella redazione di piani di emergenza comunale di protezione civile.

Le risorse però sono poche. Nel 2018 sono stati stanziati 100 mila euro. Così a meno che l’Ars non metta, nei prossimi mesi, le risorse sufficienti per rendere gli interventi davvero efficaci si rischia di trovarsi di fronte a una misura spot. Le risorse attualmente disponibili, infatti, bastano per pagare quattro contratti se si considera che la delibera della giunta prevede che gli assunti debbano avere una retribuzione economica della categoria D1 (dal valore di 21.976 euro.) e che il finanziamento massimo pagherà un annualità di stipendio.

Il bando prevede, però, già la possibilità che il fondo sia rimpinguato di con nuovo denaro. Insomma sembrerebbe che la giunta voglia far andare gli uffici avanti con le pratiche per rendere davvero effettivo l’intervento nel 2019, con la prossima manovra. Inoltre è anche previsto che i comuni aggiungano ulteriori posti disponibili impiegando le proprie risorse.

Il governo ha varato il bando preparato dal dipartimento regionale per la Protezione civile e rivolto agli Enti locali. Dopo l’ok della commissione Ambiente dell’Ars, il bando sarà pubblicato e i Comuni dovranno fare istanza di partecipazione entro trenta giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del bando regionale per l’erogazione del finanziamento. L’unico requisito per i municipi siciliani è quello di essere in possesso di un Piano di emergenza comunale. Poi sarà redatta una graduatoria per assegnare dei finanziamenti. Gli enti beneficiari potranno emanare i bandi per le assunzioni.

I criteri di selezione che il dipartimento di Protezione civile dovrà adottare sono scientifici e connessi al grado di rischio presente alcuni territori comunali e alla quantità di popolazione coinvolta. L’attribuzione dei punteggi sarà quindi commisurata ai luoghi dove ci sono alti rischi di frane, di dissesti idrogeologici e di alluvioni. Inoltre tutti i Comuni che sono stati oggetto di ordinanze ministeriali per emergenze idrogeologiche, negli ultimi venti anni, avranno una maggiorazione del 10% del punteggio.

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