"Faccio saltare la caserma"| Lo scafista odiava gli sbirri - Live Sicilia

“Faccio saltare la caserma”| Lo scafista odiava gli sbirri

Così parlava Moncer, ritenuto il capo della banda che gestiva i viaggi dei migranti

L'operazione della guardia di finanza
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PALERMO – Arrestato, condannato, scarcerato per fine pena e ora di nuovo in carcere. Il capo della banda di scafisti fermati dai finanzieri è considerato Fadhel Monceur, 39 anni. Nel 2012 era stato arrestato e un anno dopo condannato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, detenzione e porto abusivo di armi e munizioni. In carcere c’è rimasto fino al 2015.

Una volta scontata la pena ha aperto un ristorante, l’Onda Blu, ex Bellavista, sul lungomare Mazzini a Mazara del Vallo. Secondo i magistrati della Procura di Palermo, i soldi necessari li ha accumulati con i traffici clandestini. Era lui la mente dell’organizzazione che faceva la spola fra la Tunisia e la Sicilia trasportando i migranti su potenti gommoni. “Anche lui lavora in clandestini e sigarette, lui è quello che ha iniziato per primo questo tipo di traffico”, ha raccontato un tunisino che ha collaborato con i magistrati.

E ora tornano di attualità le intercettazioni di Moncer nel corso della prima inchiesta. Progettava di fare saltare in aria la caserma dei carabinieri di Marsala. L’arresto bloccò i suoi propositi. Nei nastri, però, è rimasta impressa la ferocia delle sue parole: “Faccio saltare la caserma, già sto mettendo da parte, ogni volta, uno-due chili… appena cominciano ad essere cinquanta, cento chili, ti faccio sapere com’è… ti faccio spostare tutta la caserma a mare… tu dici, arrivo a scoppiare una bomba dietro la caserma dei carabinieri a Marsala, che succede? Sai, gli sbirri scappano da Marsala”.


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