PALERMO – “Revocare tutte le concessioni del Consorzio autostrade siciliane”. Lo chiedono con una interrogazione alla camera i deputati siciliani del Movimento Cinque Stelle che in un corposo atto parlamentare elencano tutte le ombre e le presunte inefficienze dell’ente regionale.
Dal 2000 il Cas è concessionario delle autostrade Messina-Palermo, Catania-Messina e Siracusa-Gela, ancora in costruzione; la scadenza della convenzione è fissata per il 31 dicembre 2030, ma alla Camera è stata presentata un’interrogazione per chiedere al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, di valutare l’opportunità di far decadere le concessioni. Prima firmataria la deputata messinese Angela Raffa, seguita dai pentastellati siciliani Vita Martinciglio, Simona Suriano, Eugenio Saitta, Guia Termini, Roberta Alaimo, Filippo Scerra, Filippo Perconti e Rosalba Cimino, e dal vicepresidente della Commissione Trasporti, Diego De Lorenzis.
L’interrogazione parlamentare elenca le ombre che i Cinque Stelle ravvisano nella storia dell’ente nato nel 1997, “ritenuto essere – si legge – un ente pubblico regionale non economico, forma societaria che non consente una efficiente attività gestionale ed unicum tra i concessionari autostradali”. L’elenco inizia nel 2010 quando, su proposta dell’Anas, all’epoca ancora titolare delle attività di vigilanza sulle concessioni autostradali, con un decreto interministeriale è stata dichiarata la decadenza della concessione relativa alla Siracusa-Gela; al provvedimento però è seguito un contenzioso, chiuso a favore del Cas dal Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana, che di fatto ha considerato nulla la decadenza. I Cinque Stelle contestano che “la nullità della decadenza della concessione era solo dovuta a vizi formali e procedurali”, e non ci vedono chiaro sulle motivazioni alla base della decisione del Cga: “non si evincono – prosegue l’interpellazione – le specifiche ragioni in base alle quali le iniziative assunte dal Cas e prima ancora dalla Regione sono state ritenute radicalmente inadeguate al concreto avvio della rimozione degli inadempimenti originariamente contestati dall’Anas”.
I Cinque Stelle proseguono con l’elenco delle macchie nella storia del Cas: “alla data della diffida inviata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il 4 dicembre 2014 – continuano i deputati – ammontavano a quasi un migliaio le prescrizioni contestate a cui il Cas non aveva ancora adempiuto”. E poi ancora: “a carico del Consorzio per le autostrade siciliane nell’ultima relazione sulle attività 2016 della direzione generale vigilanza concessionarie autostradali, sono state riscontrate 244 non conformità, di queste ne sono state sanate solo 29; nel 2015 erano 115 e ne sono state sanate solo 7”.
Raffa e colleghi analizzano anche il passato recente e il presente del consorzio, a partire dalle dimissioni dei suoi vertici: prima quella del direttore generale Leonardo Santoro, arrivata il 12 luglio 2018 “dopo neanche 3 mesi dalla sua nomina”, poi quella della presidente del consiglio di amministrazione Alessia Trombino, il 31 agosto. Da allora, contesta il Movimento, Trombino non è stata sostituita e il Cas ha continuato a “operare con un consiglio di amministrazione dimissionario”. Ai vertici del Cas vengono imputati anche i mancati adeguamenti richiesti il 19 giugno 2018 in un incontro istituzionale; sul tavolo la messa in mora e la revoca della concessione, e un cronoprogramma di 6 mesi per effettuare gli adeguamenti richiesti dal Ministero; “tale termine è scaduto – scrivono i deputati M5S – e le autostrade siciliane continuano a vergare in uno stato penoso, non corrispondente agli adeguati criteri qualitativi previsti dalla normativa”.
Il testo infatti non risparmia lo stato delle strade in concessione al Cas. I Cinque Stelle fanno riferimento a un incontro tenutosi a Messina il 31 ottobre 2018, presieduto dal prefetto, Maria Carmela Librizzi, a cui era presente il presidente della Commissione permanente per le gallerie presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici. In quell’incontro, scrivono i deputati, “è emerso che almeno trenta gallerie sulle autostrade A18 e A20 ‘presentano una situazione deficitaria rispetto ai requisiti di sicurezza previsti dalla vigente normativa in materia, problematiche dovute anche a un diffuso stato di carenza nella manutenzione’”. A tal proposito non manca la menzione di alcuni sinistri che per i deputati sarebbero direttamente e indirettamente imputabili a inadempienze nella sicurezza e nella manutenzione delle autostrade Messina-Palermo e Catania-Messina.
A chiudere l’interrogazione, i deputati siciliani del Movimento Cinque Stelle contestano al Cas di non aver “neanche provveduto a inquadrare il proprio personale secondo il contratto di lavoro del settore autostradale”, e segnalano a Toninelli la presenza di indagini e procedimenti aperti dalla procura della Repubblica italiana a carico del consorzio, “a causa di presunti sprechi di denaro pubblico, nonché per la mancanza di adeguati sistemi di sicurezza e di manutenzione nei tratti autostradali da esso direttamente gestiti”.