PALERMO – Ricordate la famosa scena del film “Al bar dello Sport”, in cui Lino Banfi mise a segno un 13 miliardario quasi senza rendersene conto? Due anni prima che la pellicola uscisse nelle sale italiane, ovvero nel 1981, un’altra vincita a dieci cifre aveva sconvolto il Paese intero, ma l’intestatario della somma relativa a quella schedina non ha mai potuto godere di questo privilegio. Martino Scialpi, esattamente 34 anni fa, riuscì a sbancare il Totocalcio con una schedina da appena 500 lire, che riuscì a tramutare nel 13 da oltre 5 miliardi delle vecchie lire: una cifra spaventosa, che non gli è mai stata recapitata, suscitando un’ira crescente di anno in anno nell’uomo, che ha deciso di ricorrere praticamente a tutti i Tribunali delle province pugliesi pur di ottenere il proprio diritto a riscuotere la vincita. Dopo che nel 2012 un giudice ha finalmente dato ragione a Scialpi, il quale ha anche ricevuto la beffa di un’accusa di frode, per aver falsificato la schedina vincente, qualcosa sembra muoversi: i circa 2 milioni e 600mila euro sono stati ‘congelati’ in una filiale Bnl, la banca di riferimento del CONI, in attesa che arrivi la sentenza definitiva in favore di Scialpi.
Martino Scialpi, pugliese, nel 1981 era riuscito a sbancare il Totocalcio con una vincita miliardaria. Dopo tante vicissitudini, compresa l'accusa di frode, presto potrà ottenere la somma vinta.
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