Avvocatura 2.0 presenta ricorso |"Regolamento elettorale illegittimo" - Live Sicilia

Avvocatura 2.0 presenta ricorso |”Regolamento elettorale illegittimo”

I legali della lista mantengono la promessa e si rivolgono al Consiglio Nazionale Forense. Al centro della vicenda c’è la tornata elettorale che a febbraio ha premiato tutti i candidati a sostegno della lista “Magnano di San Lio”.

Le elezioni del consiglio forense
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CATANIA – Elezioni del consiglio dell’ordine degli avvocati: arriva il ricorso. I legali della lista “Avvocatura 2.0” mantengono la promessa e si rivolgono al Consiglio Nazionale Forense. Al centro della vicenda c’è la tornata elettorale che a febbraio ha premiato tutti i candidati a sostegno della lista “Magnano di San Lio”. Venticinque gli avvocati eletti, complice un meccanismo di voto già al centro di numerose polemiche. Gli avvocati Maurizio Benincasa, Giuseppe Fallica, Giuseppe Fiumanò, Giuseppe Furnari, Livia Lucia Gugliotta, Giovanni Maria Lotà, Raffaele Panebianco e Massimiliano Ravanelli chiedono “l’annullamento del risultato elettorale ottenuto sulla scorta di un regolamento elettorale ritenuto illegittimo per evidente violazione dell’ art. 28 comma 3 della L. 247/2012”. Sarà il Tar del Lazio a valutare il regolamento nei primi giorni del mese di maggio. I legali, candidati a febbraio con la lista “Avvocatura 2.0”, “rilevano che senza il voto di lista, considerato come voto a ogni singolo candidato della lista prescelta, ritenuto illegittimo, in quanto non previsto in alcun modo dalla fonte primaria e previsto solo dalla fonte regolamentare, che ha consentito la possibilità all’elettore di esprimere con un semplice “clic” la totalità dei voti corrispondente alla totalità dei componenti del Consiglio, attribuiti ad ogni singolo candidato della lista cliccata, nella fattispecie quella relativa alla denominazione “Lista Magnano di San Lio”, l’esito finale del voto sarebbe stato completamente diverso”.

Escludendo i voti di lista e tenendo in considerazione le preferenze ai candidati, insomma, il risultato della competizione avrebbe avuto un esito diverso eleggendo sei avvocati (su nove) della lista “Avvocatura 2.0”. Questo è il succo del ricorso presentato al Consiglio Nazionale Forense. Nel centro del mirino dei legali dunque c’è “un sistema elettorale che non garantisce in alcun modo il diritto delle minoranze e ciò in palese divieto della norma contenuta nell’art. 28 comma 3 L. 247/2012”. La norma in questione, sostengono gli avvocati, “prevede in modo inequivocabile che ciascun elettore può esprimere un numero di voti non superiore ai due terzi dei consiglieri da eleggere, arrotondati per difetto”.

Uno strumento che serve a tutelare il “principio del pluralismo democratico”. Il sistema elettorale “previsto dal regolamento attuale, ma non dalla fonte primaria, caso unico al mondo, – si legge nella nota dei legali di Avvocatura 2.0 – prevede la realizzazione non di maggioranze assolute, ma un sistema di composizione di un organismo in modo totalitario”. Sul modello elettorale si era già espresso il Consiglio di Stato che “investito dell’appello cautelare avverso l’ordinanza del Tar del Lazio, ha ritenuto di affermare che il limite di voti di cui all’art. 28 comma 3 L. 247/2012 sia da considerarsi insuperabile”.

Il ricorso non sembra preoccupare il vincitore della tornata elettorale: l’avvocato Maurizio Magnano Di San Lio. Il Presidente dell’Ordine etneo dice che presentare ricorso “è nel giusto diritto delle parti”. E aggiunge: “Accetteremo quello che deciderà il Consiglio Nazionale Forense”.

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