PALERMO – “Le crisi annunciate a Palermo dal gruppo Randazzo, già in regime di solidarietà grazie a un accordo che era stato prorogato fino al 30 giugno prossimo ed ora pronto a 40 licenziamenti, e dell’Antica pasticceria Mazzara, che chiuderà i battenti con il conseguente licenziamento di tutto il personale, sono solo le ultime di una lunga serie che riguarda tutta la Sicilia. Il problema non si ferma a singole realtà produttive ma investe la necessità della ripresa economica”. Lo afferma in una nota il deputato regionale del Pd Mariella Maggio, vicepresidente della Commissione Lavoro, dopo avere partecipato alla riunione dell’intergruppo all’ARS, per la promozione dello sviluppo locale – di cui fa parte -, ritenendo che “quella della ripresa delle attività produttive è l’unica strada per imboccare la strada del cambiamento”.
“Per dare soluzione all’eterna questione tra ‘garantiti’ e ‘non garantiti’ – dice Maggio – occorre invertire i termini temporali dell’attuale dibattito politico: non togliere all’uno per dare all’altro ma rimettere in moto l’economia con un piano straordinario e creare lavoro dando risposta ai disoccupati e agli inoccupati, puntare sul reddito minimo garantito che consenta di proseguire la ricerca di un lavoro in una condizione meno disperata. Solo successivamente si potrà procedere a rivedere le forme di accesso al mondo del lavoro e le eventuali maggiori flessibilità di cui invece tanto si discute in questi giorni. In una regione come la Sicilia – dove si registra una disoccupazione giovanile al 51,3% e quella femminile al 27,1% e che tra il 2008 e il 2013 ha fatto registrare il 17% della disoccupazione nazionale – non serve maggiore flessibilità ma un’immediata attenzione verso percorsi di sviluppo. Per questo reputo necessario e urgente il superamento dell’attuale fase politica, estremamente critica. La Sicilia non può affondare perché schermaglie e tatticismi condotti in una situazione politica incerta impediscono iniziative concrete. Non è mostrando i muscoli nei confronti dei partiti, che sono il perno della democrazia, che si può condurre un’operazione veritiera di risanamento a tutto tondo della nostra regione, messa ancora a più dura prova per il rinvio del varo della manovra-finanziaria bis. Urgono – conclude – risposte precise in un periodo storico in cui le parole più ricorrenti sono lavoro, fine mese, drammi quotidiani, giustizia sociale, disuguaglianza, scelte”.