Rapinavano per vestire "griffato"| Arrestati due minori - Live Sicilia

Rapinavano per vestire “griffato”| Arrestati due minori

Un quindicenne ed un ragazzo di 18 anni, all'epoca dei fatti ancora minorenne, sono finiti in manette per avere minacciato e picchiato gli studenti pendolari che arrivavano in città per studiare. Li fermavano al capolinea dei pullman e mettevano a segno le rapine: "Lo facciamo per comprare abiti firmati e frequentare i locali 'in' di Palermo", hanno detto.

VIA PAOLO BALSAMO
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PALERMO – Volevano vestire “griffato” ad ogni costo, anche quello di rubare e finire in manette. Sono entrati in azione sei volte, con calci, pugni e minacce e per questo erano diventati l’incubo degli studenti pendolari che frequentano l’università a Palermo, finiti più volte nel mirino di una baby gang che adottava sempre lo stesso modus operandi: violenza e armi per farsi consegnare oggetti preziosi e soldi.

I loro bottini erano infatti formati da cellulari, bracciali in oro, collanine e denaro, frutto delle rapine messe a segno tra il 23 marzo ed il 20 maggio di quest’anno. Due componenti della banda – che la polizia suppone fosse composta da più ragazzi – sono finiti in manette : all’epoca dei fatti, entrambi erano minorenni. Si tratta di B.L, 15 anni ed L.N.A di 18, tutt’e due palermitani. Sono accusati di rapina aggravata e porto abusivo d’arma. I loro colpi diventavano sempre più violenti e prendevano vita in via Paolo Balsamo, a due passi dalla stazione centrale. Ma le vittime sono state prese di mira, diverse volte, anche dalle parti del Policlinico.

Quando i due minorenni entravano in azione, attendevano la vittima alla fermata dei pullman che provenivano dai paesi della provincia. La puntavano, la seguivano e davano il via alle minacce, passando frequentemente alle botte, di fronte alle quali gli studenti non avevano possibilità di reagire. Dopo le numerose denunce, gli agenti del commissariato Oreto-Stazione hanno avviato le indagini, che hanno condotto al riconoscimento dei baby rapinatori, indicati su un album fotografico della polizia dalle vittime stesse. La loro risposta quando sono scattate le manette? “Non abbiamo fatto le rapine perché abbiamo bisogno di soldi, ma per sfizio. Vogliamo gli abiti firmati per frequentare i locali alla moda”. Sono stati rinchiusi in due diverse comunità della provincia.

 


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