PALERMO – Il momento negativo della Prima squadra, a Palermo, fa da contraltare al momento magico della Primavera, in corsa per l’accesso alle Final Eight e reduce da un Torneo di Viareggio storico, perso solamente in finale. Un orgoglio per il club di viale del Fante, ma anche una risorsa. Perché proprio da quella Primavera pluripremiata a livello di singoli può arrivare nuova linfa per rivitalizzare la squadra di Novellino. Ne è convinto Dario Baccin, responsabile del settore giovanile rosanero, che lancia Nino La Gumina per un posto di rilievo tra i big: “La Gumina è un figlio di questa società – ha dichiarato Baccin a “Buongiorno Regione” su TGR – e attraverso un percorso importante si sta ritrovando a togliersi soddisfazioni. Merito suo e di Bosi, che con lui ha sviluppato un rapporto eccezionale. Novellino sa che può attingere da qualche risorsa in questo momento non eccezionale, La Gumina può dare il proprio contributo”.
La Gumina è solo uno dei tanti motivi d’orgoglio di un settore giovanile costruito a chilometri zero. Una scelta non solo economica, ma anche di appartenenza al territorio, con ragazzi che compiono l’intera trafila con la maglia del Palermo, diventando così un punto di riferimento per la società in termini di valori e di attaccamento alla maglia: Lo scouting è fondamentale – prosegue Baccin -. Ricerchiamo la qualità e da qualche anno lavoriamo su una squadra più italiana possibile. Riteniamo che cercare giocatori del territorio sia fondamentale. Il lavoro sta andando bene e non dobbiamo mollare. Ci propongono giocatori di continuo, ma si parte dall’attività di base. La selezione inizia dagli 8-10 anni, siamo una delle poche squadre in Italia che si trova dei giocatori dalla categoria Pulcini e li vede uscire a 20 anni, questo dà un senso d’appartenenza molto forte. Una società professionistica come la nostra deve fare attenzione a quel che succede nel resto d’Europa e nel mondo, ma in Sicilia c’è un bacino importante a cui attingere. Quel che possono darti i siciliani e gli italiani in termini di affidabilità, è una garanzia. Ben vengano gli stranieri se possono fare la differenza, ma il nostro settore giovanile è siciliano al 95%”.
Ragazzi che hanno la fortuna di lavorare con tecnici di alto profilo, come dimostra la Primavera e come dimostra il lavoro svolto in questi tre anni da Giovanni Bosi. Il mister, però, come sua consuetudine, preferisce lasciare la vetrina ai suoi ragazzi, premiando il loro spirito di sacrificio: “Per cercare di fare dello sport a questo livello bisogna avere un buon senso di sacrificio, la scuola è importantissima e noi dobbiamo cercare di far conciliare entrambe le cose. Gli impegni a volte non vanno sempre d’accordo, perché in Italia non c’è un buon connubio tra scuola e sport. Bene o male l’allenamento toglie due ore al giorno, ma noi ci alleniamo fuori Palermo. I ragazzi devono essere bravi a recuperare. Se uno ha dedizione e passione può riuscire. Spesso dico ai ragazzi che non bastano i piedi e le qualità fisiche, sono importantissime le qualità morale. Il percorso di crescita è costante, non bisogna mai pensare di essere già arrivati. Questo anche quando si diventa giocatori importanti, ci sono esempi di campioni che trovano gli stimoli per migliorarsi”.