PALERMO – “Tenevano per le braccia il padre morto e si sono visti piombare addosso i tre cani di razza corso. Solo la prontezza di uno dei due figli ha evitato il peggio, ha afferrato un rastrello e li ha cacciati via”, racconta l’avvocato Fabio Vanella.
“Momenti di terrore”
Il legale assiste Guglielmo e Adelaide Maggiore, i figli di Salvatore, l’anziano di 84 anni morto in contrada Torre Amalfitano a Bagheria. Sono stati loro a precipitarsi sul posto preoccupati perché il padre non rispondeva al telefono. “Mi raccontano di momenti di terrore, hanno capito ciò che il padre deve avere vissuto”, aggiunge il legale.
“Sbranato dai cani del vicino”
“Sbranato dai cani del vicino”, è l’ipotesi della Procura di Termini Imerese. “La conferma del nesso di causalità fra l’azione dei cani e il decesso la sapremo domani con l’autopsia”, aggiunge il legale. Un atteggiamento professionale di prudenza, ma gli indizi avvalorano la tesi del dramma annunciato. Più volte c’erano stati dei campanelli di allarme.
“Pericolo segnalato più volte”
Maggiore avrebbe segnalato il pericolo delle incursioni. La rete di recinsione del vicino era bucata. Era stata rattoppata con delle reti per materassi, ma non sarebbe bastato a frenare gli animali che già in passato avevano invaso l’uliveto di Maggiore.
“Vivevano nel timore di essere aggrediti”
“In attesa degli esiti dell’autopsia i miei assistiti – prosegue l’avvocato Vanella – ci tengono a precisare alcune cose. Il padre non aveva alcuna familiarità con i tre cani, non era sua abitudine dar loro da mangiare. La famiglia Maggiore era in soggezione. Avevano terrore tanto da non recarsi in campagna con i propri cani, ne posseggono diversi, perché temevano di essere aggrediti”.
“L’anziano ha cercato di difendersi”
Non si esclude che l’anziano abbia cercato di difendersi. Probabilmente ha cercato di proteggersi il viso. Ci sarebbero dei segni evidenti sulle braccia, ma anche su questo punto bisogna aspettare la conferma dei medici legali.
Il proprietario dei tre cani è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo. Gli animali sequestrati sono stati trasferiti in un canile della provincia di Agrigento. Dopo l’autopsia e gli esami tossicologici sarà eseguito anche l’esame del Dna sui tre animali. Al momento i vicini di casa, difesi dall’avvocato Salvatore Sanfilippo, confermano il profondo dispiacere per la morte dell’anziano, attendono con fiducia il lavoro della magistratura.