"Ballo ma non Sballo", in pista| contro le stragi del sabato sera - Live Sicilia

“Ballo ma non Sballo”, in pista| contro le stragi del sabato sera

Da sette anni girano le scuole di tutta la Sicilia orientale con l'obiettivo di sensibilizzare i giovani in materia di droghe e violenze. Il progetto è del 30enne catanese Paolo Raia che così dichiara: "Da tempo cerco di coinvolgere l'amministrazione ma senza risultati".

CATANIA – Si chiama Paolo Raia, ha 30 anni, è di Catania, ed è molto conosciuto tra i giovanissimi. Dal 2008 infatti Paolo insieme ad alcuni amici porta in giro per la Sicilia il progetto “Ballo ma non Sballo”. In un cocktail salutare di serietà e divertimento Raia parla il linguaggio dei giovani “sono ammesse le parolacce – commenta ai nostri microfoni – se mi presentassi in giacca e cravatta nelle scuole forse i ragazzi non mi darebbero ascolto, ma il tema è troppo importante quindi voglio presentarmi ai ragazzi senza filtri, come se fossi un fratello maggiore”.

Sensibilizzare gli studenti in materia di droghe, alcol e violenza l’obiettivo del progetto. “Le tragiche stragi del sabato sera possono essere evitate – prosegue Raia – attraverso la mia iniziativa do prova ai ragazzi che divertirsi senza sballarsi è possibile”. E così da Giarre a Biancavilla, da Messina a Siracusa lo staff di Paolo Raia approfittando delle assemblee di istituto si intrufola nelle scuole coinvolgendo i ragazzi a trecentosessanta gradi. “La giornata comincia illustrando agli studenti il perché di Ballo ma non Sballo – spiega Paolo – poi mostriamo alcuni video per sensibilizzare i giovani, immagini e pensieri forti di chi ha vissuto sulla propria pelle un brutto incidente stradale magari proprio dopo una serata in discoteca trascorsa tra un cocktail e un altro, infine, ed è probabilmente la parte più divertente, mettiamo in piedi un vero e proprio dj set dove i ragazzi possono ballare e divertirsi spensieratamente”.

E a sentire i ragazzi pare che le giornate riescano davvero molto bene. “Ballo ma non Sballo” sembra avere tutti i presupposti dunque per poter aver un seguito anche fuori dalla Sicilia. “Riceviamo i complimenti da tantissime persone, ma oltre a quelli purtroppo non abbiamo sostegni concreti – commenta l’organizzatore – andiamo avanti senza aiuti politici o amministrativi, io da sette anni mi impegno economicamente e non so fino a quando potrò farlo”. Avete cercato di coinvolgere qualcuno? “Certamente, in primis l’assessore Scialfa – conclude Paolo Raia – ma abbiamo ricevuto soltanto belle parole”.

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