Una bambina di 11 anni è morta a Palermo, indagini in corso

Undicenne morta a Palermo: aperta un’inchiesta

È arrivata in ospedale con i vestiti sporchi di benzina e segni di violenza sul corpo
LE INDAGINI
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PALERMO – La Procura dei minori ha aperto una indagine, condotta dalla polizia, sulla morte di una bambina di 11 anni. La giovane è deceduta nella giornata di ieri, sabato 26 luglio.

Ad accompagnare la piccola all’ospedale sono stati la madre e il compagno. La piccola aveva i vestiti intrisi di benzina e segni di violenza sul corpo. La bimba sarebbe morta in ospedale dove è stata trasportata in gravissime condizioni, infatti al suo arrivo era in arresto cardiocircolatori.

I magistrati hanno disposto l’autopsia per accertare le cause del decesso. Le indagini sono condotte dagli agenti della squadra mobile di Palermo che hanno ascoltato la madre ed il compagno, mentre il padre è stato informato delle condizioni della giovane e si è precipitato al nosocomio. La 11enne viveva con la madre, il nuovo compagno e i fratellini

La piccola, pare, soffrisse di alcuni problemi neurologici che le causavano attacchi epilettici.

La salma della giovane è stata portata all’istituto di medicina legale del Policlinico per l’autopsia.

Secondo quanto si apprende, in passato era stata ricoverata all’ospedale dei Bambini più volte perché soffriva di crisi epilettiche resistenti ai farmaci.

Interviene il Comune

Per la famiglia coinvolta nella morte della bimba di 11 anni di Palermo si è attivato il Pronto Intervento Sociale (PrInS) del Comune che fa capo all’assessorato guidato da Mimma Calabrò. Il servizio si occuperà dei fratellini. La mamma di 31 anni ha altri quattro figli. Gli assistenti sociali insieme all’equipe di intervento, in coordinamento con la procura, hanno disposto il trasferimento urgente dei piccoli in una casa famiglia.

Il PrInS, servizio attivo 24 ore su 24, è stato concepito proprio per situazioni come questa: emergenze sociali che richiedono una risposta rapida e coordinata tra enti, sanitari e forze dell’ordine. Il team ha fornito supporto immediato, avviando la presa in carico dei minori in un contesto protetto, mentre l’abitazione di famiglia è stata posta sotto sequestro per consentire gli accertamenti investigativi.

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