PALERMO – Qualcosa è cambiato. E così, oggi, chi chiudeva la porta ha deciso di riaprirla. I clienti di Banca nuova che hanno perso buona parte del proprio patrimonio dopo il crollo delle azioni della Popolare di Vicenza, stanno iniziando a prendere in considerazione la proposta di transazione avanzata dall’Istituto veneto. Alcuni clienti, almeno.
Qualcosa è cambiato, quindi, dopo le reazioni a “caldo” che avevano fatto registrare un generalizzato “no” a quella offerta: un “rimborso” di nove euro ad azione, a fronte dei circa 62 euro del costo originario. Una proposta che avrebbe ridotto, ad esempio, a 900 euro l’investimento minimo di 6.250 euro, e in appena 43 mila euro acquisti più onerosi come quello di un imprenditore che ha comprato azioni per 300 mila euro.
Le nuove aperture sarebbero però il frutto anche degli sforzi dell’istituto, il cui cda oggi è composto dagli azionisti del Fondo Atlante. Il nuovo management, che si è sostituito a quello che era espressione della Popolare di Gianni Zonin, ha chiesto ad esempio un incontro con le associazioni che rappresentano gli interessi dei consumatori. Incontri utili in due direzioni: da un lato, hanno consentito di illustrare il “pacchetto” di proposte contenute nell’offerta di transazione; dall’altro, ha consentito all’Istituto di comunicare la propria disponibilità ad aprire alla possibilità di valutare singolarmente i casi più “spinosi”.
E così, qualcosa si sta muovendo. Adiconsum Palermo, ad esempio, ha aperto all’offerta di transazione. “Premesso che laddove ci fossero delle responsabilità civile e penali andrebbero perseguite nelle sedi competenti – ha detto il presidente Marco Stassi – la proposta commerciale della Banca Popolare di Vicenza che noi stiamo ancora esaminando ma di cui abbiamo già compreso il messaggio, ha dei risvolti positivi”. Anche perché a preoccupare i clienti sono i tempi lunghi della legge e gli esiti incerti degli eventuali contenziosi. “Laddove si vada in giudizio – aggiunge infatti Stassi – il cittadino consumatore avrebbe il rischio di ritrovarsi tra ‘enne’ anni con nulla in mano, con il rischio di subire oltre il danno la beffa”.
E così, diventa interessante, in questo senso, il resto degli strumenti messi sul piatto della bilancia dalla Popolare di Vicenza. Per favorire la transazione, in effetti, l’Istituto ha previsto un pacchetto di agevolazioni rivolte ai clienti stessi. Tra queste, condizioni commerciali che consentiranno di beneficiare di rendimenti maggiorati sulle somme che saranno eventualmente depositate presso le banche del Gruppo (quindi anche in Banca Nuova). Previste anche agevolazioni consistenti su alcuni prodotti e servizi bancari (Conti correnti e mutui). L’esito dell’iniziativa sarà reso noto nel mese di aprile 2017; in caso di risultato positivo, la banca procederà ad erogare il rimborso entro cinque giorni lavorativi dalla comunicazione. La proposta prevede anche la possibilità per la banca di estendere – fino al 30 giugno 2017 – il periodo entro cui è possibile aderire all’offerta in presenza di motivate ragioni, in particolare per favorire la più ampia adesione.
“La proposta commerciale che riguarda mutui, conti correnti e depositi vincolati a condizioni agevolate – dice infatti Stassi – va guardata attentamente e presa in seria considerazione, per evitare di restare con un pugno di mosche in mano”. In Sicilia il crollo delle azioni della Popolare di Vicenza ha azzerato l’investimento di molti clienti di Banca Nuova, interamente controllata dall’istituto veneto. Proprio tra i clienti dell’istituto “abbiamo – ricorda Stassi – un congruo numero di richieste di ricorsi, ma nel rispetto della tutela dei diritti dei consumatori riteniamo la sede giudiziale l’extrema ratio, cercando di comporre la lite in maniera negoziale”. Stassi spiega la sua posizione, anche ricordando che Adiconsum è “associata alla Cisl” e il sindacato “guarda anche i livelli occupazionali della banca”, che potrebbero essere ulteriormente penalizzati nel caso in cui l’offerta di transazione, che scade a metà marzo, non dovesse andare a buon fine.
E l’apertura di Adiconsum non è un caso isolato. Sebbene le sfumature delle reazioni rispetto all’offerta di transazione siano tante. Molto chiari erano stati, ad esempio, i commenti della Federconsumatori Sicilia: “Nessuna transazione, andiamo fino in fondo”, la posizione fino a poche settimane fa. Anche in questo caso qualcosa sta cambiando. Ma fino a un certo punto. La “chiave” è data dalla nuova apertura di Banca Nuova a valutare le posizioni “one to one”: “In questo senso – spiega l’avvocato dell’associazione, Gaia Matteini – la nostra disponibilità non è mai mancata. Fino a oggi, però, le risposte ai nostri reclami sono sempre state ‘standardizzate’ e non hanno tenuto conto delle situazioni singole”. Ma per la Federconsumatori, il punto centrale è un altro: “Non ci è stato chiarito finora – prosegue l’avvocato – se l’apertura a valutare le posizioni individuali valga solo nel caso dell’accettazione della proposta transattiva”. Insomma: prima accetta e poi discutiamo. “In questo caso, non possiamo certamente accettare”. Di sicuro c’è che le “parti” si sono un po’ avvicinate. E in più di una occasione si sono anche trovate attorno a un tavolo a discutere: “Anche stamattina – racconta l’avvocato Matteini – abbiamo avuto un incontro. Stiamo a vedere. Intanto, ho iniziato a inviare un altro ‘gruppo’ di ricorsi all’Arbitro per le controversie finanziarie”. Si tratta dello strumento creato dalla Consob per esaminare i ricorsi contro le banche italiane.
Intanto anche il Codacons “apre” all’Istituto. “Non abbiamo ovviamente cambiato idea – spiega l’avvocato Paolo Di Stefano – ma non possiamo non tener conto delle novità portate dalla Popolare vicentina e quindi da Banca Nuova. L’istituto – spiega – ha infatti aperto alla valutazione dei singoli casi, prevedendo anche deroghe ad alcune delle condizioni previste dall’offerta di transazione. Hanno anche – prosegue Di Stefano – voluto incontrarci e abbiamo registrato il tentativo di riacquistare la fiducia tradita dal precedente management. Di fronte a questa apertura, quindi, – conclude l’avvocato – è doveroso prendere in considerazione la proposta, nell’interesse dei clienti a noi associati, ovviamente”. E molti clienti hanno iniziato a pensarci: il classico uovo di giornata, al posto di una gallina che rischia di non arrivare mai.