CATANIA – La guardia di finanza ha arrestato e posto ai domiciliari, in esecuzione di un’ordinanza del Gip su richiesta della locale Procura, Mario Maesano, di 65 anni, per bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale. L’inchiesta verte sul dissesto finanziario della ‘M. M. Auto’ di Aci Catena dichiarata fallita nel 2015 per debiti insoluti per 2 milioni di euro nei confronti di fornitori e dell’Erario.
Indagini della Tenenza delle fiamme gialle di Acireale e una consulenza tecnica hanno ricondotto a Mario Maesano la reale gestione dell’impresa, formalmente intestata, sostiene l’accusa, a un prestanome nullatenente. L’indagato è anche accusato di “diverse condotte distrattive attraverso le quali, prima della messa in liquidazione della società, aveva occultato un attivo patrimoniale di circa 2,5 milioni di euro, superiore ai debiti maturati e utile a soddisfarli appieno. Sono contestati, “tra il 2011 e il 2015, la vendita sottocosto o in nero di autovetture per circa 1.500.000 euro, il prosciugamento delle casse societarie per altri 40.000 euro con prelevamenti in contanti ovvero giroconti eseguiti a favore di rapporti bancari intestati” a parenti e la “distrazione, per oltre 900.000 euro, di crediti commerciali dell’impresa, incassati personalmente da Maesano ovvero gratuitamente ceduti ad un altro soggetto economico, sempre a lui riconducibile, subentrato nella gestione dell’attività.
Infatti, dalle indagini è emerso che allo stesso nucleo familiare sono riconducibili altre due società operanti nel medesimo settore, una fallita nel 2012 e l’altra ancora attiva”. Oltre a Maesano nell’inchiesta altre persone sono indagate per bancarotta fraudolenta.