"Fondi ai comunis enza alcun bando, ci sono figli e figliastri" - Live Sicilia

Barbagallo: “Fondi ai comuni senza bando, ci sono figli e figliastri”

Il segretario regionale del Pd interviene sulla delibera che stanzia 213,5 milioni. La replica dell'assessore Falcone
REGIONE
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“Un provvedimento illegittimo, una ‘mancia elettorale’ ai Comuni amici individuati dall’ineffabile governatore Musumeci con criteri che nulla hanno a che fare con la trasparenza e la buona amministrazione che prevede, in primis, l’avviso di evidenza pubblica”.

Lo dichiara il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, sulla delibera 292 del 31 maggio 2022 con cui “la giunta Musumeci, in 124 comuni dell’Isola, stanzia 213,5 milioni di euro per finanziare una serie di interventi a favore di comuni ed enti territoriali senza aver preventivamente fatto un bando”.

“Mancia elettorale”

“Come al solito – aggiunge in una nota il segretario del Pd Sicilia – ci sono figli e figliastri: 124 progetti finanziati tra cui soprattutto quelli in favore di 31 comuni chiamati al voto domenica prossima, con alcuni che hanno avuto anche due, tre o quattro progetti finanziati. Per altri 275 Comuni, i figliastri, niente da fare. Come al solito questo è il modo di sgovernare di Musumeci che abbiamo più volte messo in evidenza. Ma ora tutto questo ha assunto proporzioni non più tollerabili quindi il Partito democratico invierà tutte le carte alla Procura e alla Corte dei conti”.

“La trasparenza per Musumeci è un optional”

“Clientes e favoritismi – sostiene nella nota Barbagallo – sono gli unici sistemi utilizzati dal Governo assieme al deputato di centrodestra amico, con la carta sottobraccio del sindaco di riferimento da portare e caldeggiare nelle stanze degli assessorati. Scorrendo l’elenco dei comuni sorge più di qualche sospetto in tal senso.

La trasparenza per Musumeci è un optional, la correttezza non c’è proprio. Stiamo parlando, infatti, dei fondi Fsc 2021-2027, dello Stato, che devono ancora essere assegnati alla Sicilia e che dovranno essere sottoposti comunque alla valutazione del Cipe. In ogni caso i numeri parlano da soli: 124 interventi finanziati tra cui 31 comuni al voto mentre altri 275 non hanno avuto alcuna possibilità di partecipare a questa distribuzione di risorse. Il Ps non farà alcuno sconto. Oltre ad una interrogazione all’Ars – annuncia Barbagallo nel comunicato – trasmetteremo tutto alla Procura e alla Corte dei conti affinché venga valutato, nelle sedi opportune, quello che per noi è il tentativo di quello che noi individuiamo come un tentativo di scambio di voto in piena campagna elettorale”.

La replica dell’assessore Marco Falcone

“Bene farà l’onorevole Barbagallo a portare in Procura il Piano infrastrutturale da oltre 200 milioni per i Comuni siciliani. Potrà così riferire che, fra le città dove la Regione aprirà cantieri e creerà lavoro e sviluppo, ci sono decine e decine di amministrazioni e sindaci che militano nel Pd, il partito di cui il collega è segretario regionale. Si tratta di quegli stessi sindaci che, ormai da cinque anni, trovano sempre aperte, anzi spalancate, le porte dell’assessorato alle Infrastrutture, ottenendo fondi e risposte concrete alle aspettative delle loro comunità. Proprio in questi Comuni, chiunque lo vorrà potrà trovare le prove della massima equità non solo predicata, ma soprattutto praticata dal governo Musumeci”.

Lo afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, replicando alle affermazioni del deputato regionale Anthony Barbagallo in merito al programma di investimenti, messo a punto dall’assessorato, che fissa 124 opere pubbliche da compiere in Sicilia attraverso le anticipazioni Fsc 21/27 dal Ministero per il Sud.

“Dispiace però – prosegue Falcone – notare che forse Barbagallo avrebbe potuto leggere meglio le carte. Si sarebbe accorto che, assieme a quella delibera, ce ne sono altre due che pianificano altri 24 milioni di interventi infrastrutturali: la prima, da 13 milioni, porterà all’apertura di cantieri di risanamento urbano in quattro Comuni della Valle del Belice, a Lampedusa, in cinque nel Palermitano, fino a opere che riguardano Patti, Giarre, Comiso, Centuripe. La seconda stanzia, invece, quasi 11 milioni per riqualificare la viabilità in abbandono nel Nisseno, nell’Ennese e nel Palermitano, per poi assegnare oltre 4 milioni alla storica ristrutturazione del porto di Santa Panagia, a Siracusa, infrastruttura dimenticata da almeno un trentennio. Infine, la prossima settimana un ulteriore dispiacere all’opposizione, approvando nuovi e strategici finanziamenti che toccheranno altri Comuni guidati dal Partito democratico”.

La controreplica di Barbagallo

“La tracotanza dell’assessore Falcone non può comunque celare ciò che sotto gli occhi di tutti. Ma a beneficio anche di chi fa finta di non vedere, ecco l’elenco dei comuni beneficiari di finanziamenti adottati nel segreto di una stanza a Palazzo d’Orleans senza alcun avviso pubblico, in cui nella stragrande maggioranza si andrà al voto domenica prossima. Bivona, Comitini, Palma (in provincia di Agrigento); S. Michele di Ganzaria, Vizzini, Paternò (2 progetti), Mirabella Imbaccari, S.Maria di Licodia, Linguaglossa, Randazzo, Nicolosi (provincia di Catania); Sperlinga (provincia di Enna); Sinagra, Novara di Sicilia, Piraino, Castelmola, Letojanni, Torrenova (provincia di Messina); Palermo (4 progetti), Prizzi, Castellana Sicula, Giardinello, Altofonte, Balestrate (provincia di Palermo); Scicli (Ragusa); Erice (Trapani)”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, replicando all’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone, a proposito del piano infrastrutturale apprezzato dalla giunta il 31 maggio scorso, a pochi giorni dalle elezioni, senza alcun avviso di evidenza pubblica.
“La toppa dell’assessore Falcone avanzata con grande faccia tosta – prosegue Barbagallo – è peggiore del buco. Basti, ad esempio, guardare i 9 comuni della sola provincia di Catania, suo collegio elettorale, che i suoi scagnozzi elettorali nel territorio stanno già pubblicizzando e portando come trofei elettorali. Per essere ancora più espliciti e chiari: il tema non è – conclude – di quale colore è il sindaco che amministra il comune, ma il consenso che si sposta con questa promessa di finanziamento, a quattro giorni dal voto, in favore del candidato sindaco sostenuto dall’assessore Falcone”.


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