PALERMO – Le parole del segretario regionale dem Anthony Barbagallo sulla doppia tornata delle regionali e delle politiche non sono piaciute all’alfiere degli orfiniani siciliani, Antonio Rubino, e all’ex deputato Carmelo Miceli (punto di riferimento siculo di Base Riformista) che a gran voce ne chiedono le dimissioni.
Rubino chiede le dimissioni del segretario
“Il fatto che Barbagallo dichiari di non ravvisare le ragioni per dimettersi dà la cifra della statura politica del segretario regionale. Abbiamo perso malamente e senza appello, c’è un partito dilaniato e confuso, non abbiamo centrato nessuno degli obiettivi politici a cominciare da un’alleanza sgangherata iniziata come farsa e finita in tragedia: ecco alcune delle ragioni per le quali deve liberare il Pd dalla sua segreteria informandolo, al contempo, che del suo destino personale, se in Sicilia o a Roma, non credo interessi a nessuno”, scrive Rubino in una nota al vetriolo. “Su una cosa siamo d’accordo con lui ovvero che il partito va rigenerato e per questo deve farsi da parte senza ulteriori indugi anche per non correre il rischio di restare solo per accendere e spegnere la luce della sede del partito che ha tenuto chiusa per tutta la campagna elettorale”, aggiunge.
Miceli vuole il congresso
Miceli getta ulteriore benzina sul fuoco. “Leggo preoccupato le parole di un segretario regionale che differentemente da quanto sta facendo Enrico Letta su scala nazionale a fronte di una serie di sconfitte molto pesanti in Sicilia immagina di potere e dovere rimanere alla guida del partito siciliano”, dice. “Dinanzi a un Letta che prende atto della sconfitta, annunciando le sue dimissioni e accelerando la fase congressuale, come può Barbagallo pensare che la sequenza di disfatte siciliane, amministrative di Palermo, regionali e politiche, non necessiti con assoluta urgenza di una fase congressuale straordinaria?”, si chiede.
Verso l’assemblea regionale
Al momento quelle di Rubino. Miceli sono le uniche voce che si sono levate all’indomani del voto preparando il terreno allo scontro frontale previsto per l’8 ottobre quando i dem siciliani saranno riuniti in assemblea regionale. Barbagallo stamattina tuttavia si è mostrato molto sereno e, pur ammettendo la sconfitta, ha rivendicato la tenuta in termini di voti e di eletti del partito siciliano. Sulla resa dei conti interna, incombe l’onda lunga del congresso nazionale che certamente è destinato a rimescolare le carte e i posizionamenti degli attori in campo anche a queste latitudini.