PALERMO – Alla fine è arrivata la stangata. Palermo-Atalanta, in programma giovedì 20 aprile alle ore 20.45, si disputerà a porte chiuse. Il giudice sportivo Giampaolo Tosel ha usato la mano pesante dopo i fatti incresciosi avvenuti nel corso di Palermo-Lazio, con la pioggia di petardi e oggetti (tra i quali bottiglie e cassette del wc) che ha costretto l’arbitro Gervasoni a sospendere per due volte l’incontro. Dopo le varie ipotesi sulla possibile chiusura della sola curva nord (impossibile, in quanto il lancio di petardi e fumogeni è avvenuto anche dal lato sud) e su una semplice ammenda, ecco dunque che per il club di viale del Fante arriva quella che probabilmente era la peggior sanzione auspicabile.
“Un nutrito lancio di petardi (14), bengala (4) e fumogeni (2) ed oggetti di varia natura (seggiolini, rubinetteria ed altri oggetti contundenti)”, come recita il comunicato del giudice sportivo, hanno portato alla decisione di chiudere le porte di tutto l’impianto in vista della prossima sfida casalinga in campionato. Tra le aggravanti, inoltre, l’esplosione di un petardo “a brevissima distanza da due calciatori, con concreta esposizione a pericolo della loro incolumità”, riferimento evidente all’episodio riguardante Candreva e Quaison, con lo svedese del Palermo che è riuscito ad evitare per pochi secondi l’impatto e che, platealmente, non le ha mandate a dire agli ultras presenti in curva nord.
“Altri petardi sono esplosi in prossimità degli arbitri addizionali”, prosegue il comunicato, nel quale si delibera la sanzione della chiusura delle porte per lo stadio “Renzo Barbera” nel prossimo turno. Una doppia beffa per il Palermo, che grazie alla promozione per ridurre il prezzo dei biglietti era riuscito ad attirare allo stadio oltre ventimila spettatori la scorsa domenica. Adesso si attendono mosse da parte della società: l’auspicio di Zamparini, espresso nella giornata di ieri, era quello di una chiusura limitata alla sola curva nord. Vedremo quali saranno le contromosse, ma difficilmente si riuscirà a fare un passo indietro.
