PALERMO – Una convenzione della durata di 80 anni per ammodernare lo stadio “Renzo Barbera” di Palermo con investimenti milionari. Dopo mesi di trattative, dalle parti di piazza Pretoria si inizia a fare sul serio: sul tavolo c’è il nuovo accordo con la società rosanero per rilanciare l’impianto della Favorita.
Una struttura che ha bisogno di interventi urgenti per continuare a ospitare le partite e che il Comune, da solo, non è in grado di sostenere, visto che si tratta di 18 milioni a cui aggiungere un progetto di rifacimento complessivo che ne vale altri 30.
Da qui la scelta di arrivare a un accordo con il club del Palermo che si accollerebbe le spese scomputandole dal canone annuale, che è pari a poco più di 300 mila euro, chiedendo però anche la gestione della pubblicità, l’uso dell’ex Pallone e, saltuariamente, del parcheggio davanti allo stadio delle Palme, all’Ippodromo, dell’ex area Rom e del parcheggio di piazza De Gasperi.
La bozza
L’attuale concessione scadrà nel 2026 e quindi i rosanero puntano a un rinnovo di lungo periodo, visto che comunque servono interventi urgenti sul secondo anello, sulla videosorveglianza, sui bagni, sulle torri e sulla curva nord.
Il club ha stimato una spesa immediata di 2,8 milioni a cui aggiungerne altri 15 anche per ottenere il certificato di idoneità statica. Lavori che però sarebbero spalmati negli anni su impianti, sistema di prevenzione incendi, torri faro.
Una concessione lunga 80 anni
Il club in cambio chiede però una concessione di lunga durata e la possibilità di mettere a reddito una serie di voci collaterali ma non per questo meno remunerative come spettacoli, merchandising, pubblicità, ristorazione, mostre, congressi, perfino fitness e salute.
La società presenterebbe il progetto di rifacimento complessivo dell’intero stadio entro cinque anni dalla firma della convenzione, con altri dieci anni per le opere che varranno 30 milioni oltre i 18 già previsti.
Tantillo convoca i gruppi
Al momento c’è solo una bozza che è all’esame dei consiglieri comunali, a cui spetterà l’ultima parola. Il presidente Giulio Tantillo ha convocato una riunione con i capigruppo di maggioranza, poi ne terrà una con quelli di opposizione per tirare le somme infine con gli uffici.
“L’obiettivo di tutti è arrivare a una buona convenzione nell’interesse della città e dei tifosi – commenta Tantillo -. Serve un impianto che sia all’altezza della quinta città d’Italia”.
Oso storce il naso
A storcere il naso sono però i consiglieri comunali di Oso, Ugo Forello e Giulia Argiroffi. “La bozza ci ha lasciati basiti e delusi perché è un testo incompleto, pasticciato e generico, senza un progetto che descriva nel dettaglio cosa diventerà il nostro stadio, insieme al Pallone e alle aree limitrofe, non è possibile fare alcuna considerazione seria e avere garanzie”.
“L’amministrazione – continuano – invece di pretendere immediatamente il progetto, anche di massima, con questa bozza si propone di concedere tempi biblici per il progetto, tre anni dalla firma, e per la realizzazione dei lavori si ‘regalano’ addirittura 15 anni. Inaccettabile e scandaloso, vuol dire che nel medio e lungo periodo, fino al 2044, Palermo non avrà la garanzia e il diritto di avere uno stadio decente”.