"Barelle in corridoio e climatizzatori rotti in ospedale"

“Barelle in corridoio e climatizzatori rotti in ospedale”

Nuova denuncia deputato Carmelo Pullara sulle condizioni del San Giovanni di Dio
AGRIGENTO
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Non si placa la polemica a distanza fra il deputato regionale Carmelo Pullara e l’azienda sanitaria provinciale di Agrigento. L’onorevole aveva denunciato, allegando delle foto, le condizioni del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio. Alla risposta del direttore generale Mario Zappia segue la contro risposta del vice presidente della commissione Sanità dell’Ars: “I fatti non possono essere modificati dalle parole Leggo stupito la replica del dottore Zappia commissario dell’Asp di Agrigento, ci sono le parole ed i fatti. Io sono più bravo nei fatti che nelle parole. – Spiega Pullara -. Per pudore e responsabilità ho inviato ai giornali sono alcune delle immagini che ho fotografato oggi, mi trovo ora costretto ad inviarle tutte ed aggiungo piuttosto che replicare perché il commissario Zappia non si fa un giro come l’ho fatto io ed ascolta operatori e pazienti? Sarebbe un gesto di responsabilità ed umiltà.
Intanto mi chiedo che senso ha parlando di salute rifarsi al detto mal comune mezzo gaudio. In questo caso il male è solo in provincia di Agrigento perché situazioni così incresciose si vedono solo nella sanità agrigentina ormai al collasso e ciò sotto gli occhi di tutti con un colpevole silenzio istituzionale”.

“Voglio essere buono – prosegue il deputato – e seguire la linea di difesa del commissario Zappia che dice medici non se ne trovano, ebbene perché piuttosto che mantenere due soli infermieri a turno non eleva l’assistenza e la sicurezza dei pazienti con 5/6 infermieri a turno e Oss? O forse non si trovano nemmeno questi? Perché piuttosto che tenere le barelle arrangiante alla meno peggio i cui pezzi sono tenute da garze ecc. elevando il rischio di caduta dei pazienti, non ne acquista di nuove? O forse non si trovano barelle in commercio? Perché piuttosto che mantenere tre soli monitor multiparametrici, che consentono un monitoraggio in sicurezza dei pazienti, non ne compra uno per posto letto? O forse non se ne trovano in commercio? Perché piuttosto che mettere i pazienti ammassati e senza un minino di privacy in stanzoni che assomigliano al girone dell’inferno non provvede a separarli con apposite tende? O forse non se ne trovano in commercio? Perché piuttosto che fare mancare lenzuolini, guanti, disinfettanti non provvede a fornirne in misura adeguata? O forse non se ne trovano in commercio? E per tornare al tema dei medici carenti, basterebbe procedere con i concorsi a tempo indeterminato assicurando cosi ai medici un futuro certo, piuttosto che ricorrere ad incarichi a tempo determinato con la spada di Damocle del possibile rinnovo o meno, che determinano solo la fuga dei medici”.

E stamani Pullara ha inviato un’altra nota: “La direzione aziendale dell’Asp di Agrigento si attivi con urgenza per dotare il reparto Covid dell’Ospedale di Agrigento di condizionatori funzionanti. Certo dovevamo già essere pronti per fronteggiare questa nuova ondata di contagi. Ma che dire ormai?! Apprendiamo dalla stampa locale e da diverse segnalazioni infatti, che è stato perfino lanciato un appello in queste ore per donare dei ventilatori ai pazienti ricoverati, che oltre ad essere positivi al virus devono sopportare le temperature roventi di questi giorni senza il refrigerio dell’impianto di climatizzazione. Non potendo utilizzare l’ impianto d’ aria condizionata i pazienti del reparto stanno soffrendo moltissimo il caldo. Le altissime temperature di questi giorni non hanno aiutato i pazienti ricoverati tantomeno il personale medico e paramedico che è costretto a lavorare indossando pesanti dispositivi di sicurezza per molte ore al giorno. Ci chiediamo inoltre perché in tutti questi mesi non sono stati fatti quei lavori necessari per rendere l’impianto centralizzato adeguato a non fornire la pressione negativa. Tutto questo nonostante l’encomiabile lavoro di tutto il personale che non finiremo mai di ringraziare”.


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