PALERMO – L’albero era ciò che rendeva il Bayesian uno yacht a vela unico del suo genere. Alto 72 metri, costruito totalmente in alluminio, era uno degli alberi più alti del mondo. Questa caratteristica però potrebbe avere avuto un ruolo nell’affondamento del mega yacht, avvenuto lo scorso 18 di agosto a ridosso di Porticello.
È quanto sostiene un’inchiesta del New York Times. Secondo il quotidiano statunitense, la serie di navi di cui il Bayesian faceva parte era stata progettata per avere due alberi, il maestro e quello di mezzana, a poppavia del principale. Ma il Bayesian era nato con una variante in fase di realizzazione, chiesta dal precedente armatore.
L’inserimento di un unico albero maestro, sostiene l’inchiesta del New York Times citando documenti tecnici, modelli computerizzati e interviste con ingegneri navali ed esperti, avrebbe richiesto delle varianti progettuali che potrebbero avere reso il Bayesian più vulnerabile a condizioni meteo estreme e con un maggiore pericolo di ribaltarsi e imbarcare acqua.
L’affondamento del Bayesian
Dal giorno in cui si è avuta notizia dell’affondamento del Bayesian i marinai e gli esperti navali si interrogano su come una nave ritenuta inaffondabile dal suo stesso costruttore possa essere affondata in pochi minuti durante un groppo estivo.
Pochi giorni dopo l’incidente Giovanni Costantino, fondatore e amministratore delegato di Italian Sea Group, proprietaria dell’azienda Perini Navi che produce la serie di yacht di cui faceva parte il Bayesian, rilasciò delle interviste in cui sottolineava quelli che secondo lui erano degli errori commessi dall’equipaggio della nave.
“È una delle imbarcazioni più sicure al mondo – disse Costantino – praticamente inaffondabile, a patto che non imbarchi acqua. L’evento di Palermo avrebbe rappresentato un rischio pari a zero se fossero state fatte le manovre corrette”. Il comportamento dell’equipaggio, e soprattutto del comandante James Cutfield, durante la notte del 18 agosto, è al vaglio dell’inchiesta aperta dalla magistratura.
Nei giorni successivi all’affondamento, circolò l’ipotesi, fatta dallo stesso Giovanni Costantino, che sul Bayesian fossero stati lasciati aperti i portelloni del tender, e che da lì l’acqua abbia invaso il vano motore. Così sarebbe entrata tanta acqua e tanto velocemente da affondare la nave.
Immagini emerse in seguito in cui si vede il Bayesian poco prima del naufragio, però, avrebbero smentito questa versione.
L’inchiesta del New York Times
A caccia di un’ipotesi sul perché una nave così grande abbia potuto imbarcare così tanta acqua, i cronisti del New York Times hanno scoperto che il Bayesian era “un’anomalia” della serie di cui faceva parte.
Gli yacht da 56 metri della Perini Navi, ricostruisce il giornale statunitense, sono stati progettati a partire dal 2000 da Ron Holland, grande firma del design navale. Secondo il primo progetto, gli yacht dovevano avere 2 alberi, e infatti il primo a uscire da un cantiere, il Burrasca, ha due alberi.
Anche gli altri yacht della serie hanno seguito il progetto iniziale, fino a che il committente del Bayesian, un uomo d’affari olandese, non chiese una variante progettuale: un albero altissimo invece di due, per aumentare la performance velistica.
La variante richiese alcune variazioni sul progetto principale della barca, ricostruisce il Ny Times. La principale era l’albero stesso: più alto di 12 metri rispetto alla versione con due alberi, pesava 24 tonnellate.Questo, scrive il giornale statunitense, “avrebbe potuto mettere alla prova la stabilità della nave”.
Quando c’è così tanto peso sopra la coperta di una nave, scrive ancora il giornale, gli ingegneri cercano di piazzare più zavorra possibile sottocoperta, all’interno dello scafo, per abbassare il suo centro di gravità.
La zavorra del Bayesian fu messa in una posizione arretrata rispetto all’usuale. Secondo le fonti citate dal Ny Times, questo avrebbe contribuito ad aumentare l’instabilità dello scafo.
In più, la presenza del grosso albero avrebbe richiesto lo spostamento della timoneria. Per questo sul Bayesian, a differenza delle altre barche della stessa serie, fu creato un deck lounge con due porte di vetro. L’ipotesi degli esperti consultati dal giornale è che quelle porte avrebbero potuto permettere l’entrata di acqua.
I documenti tecnici e l’ipotesi
Secondo alcuni documenti tecnici citati dal giornale, il Bayesian era più basso sull’acqua rispetto alle altre navi della stessa serie. In più, sempre secondo i tecnici consultati dal Ny Times, il Bayesian raggiungeva prima delle sue “gemelle” un’inclinazione in cui avrebbe potuto iniziare a imbarcare pericolosamente acqua.
Un modello computerizzato di due ingegneri navali spagnoli, racconta il giornale, avrebbe ricostruito le condizioni del Bayesian nella notte del groppo che ha colpito la Sicilia nordoccidentale. Secondo la simulazione il Bayesian, con il suo albero modificato, era molto più in pericolo di piegarsi su un fianco e iniziare a imbarcare acqua rispetto alle altre barche simili.
Lo stesso New York Times precisa che tutti i dettagli apparentemente minori, come la vicinanza delle prese d’aria alla linea di galleggiamento o la posizione della zavorra nello scafo, potrebbero non essere decisivi. Considerati nel loro insieme, è la conclusione del giornale, potrebbero però avere compromesso la stabilità del Bayesian.
La replica di Italian Sea Group
In merito a quanto riportato dal New York Times, The Italian Sea Group, la società quotata in borsa, proprietaria degli asset di Perini navi di Viareggio che costruì l’imbarcazione nel 2008, commenta: “l’articolo afferma concetti talmente risibili dal punto di vista tecnico che non vale la pena commentare”.
“The Italian Sea Group – dicono dalla società – ribadisce quanto già detto in passato in merito alla sicurezza della barca”. L’azienda, che ha acquisito all’asta il brand Perini e gli asset immobiliari nel gennaio 2022, fa sapere che “si tutelerà in ogni opportuna sede”.
Le ispezioni della Marina
I sommozzatori della Marina militare sono tornati nel relitto del Bayesian per recuperare altri reperti e completare la nuova delega affidata dalla procura di Termini Imerese che sta coordinando le indagini sull’affondamento.
Sono stati recuperati altri reperti dall’imbarcazione e dettagli utili per proseguire nel lungo lavoro per ricostruire cosa avvenne quella notte e soprattutto le cause del naufragio dell’imbarcazione. Ancora il progetto del recupero della barca non è stato ultimato.