"Saccheggiato l'Istituto Bellini" | In 5 devono restituire 14 milioni - Live Sicilia

“Saccheggiato l’Istituto Bellini” | In 5 devono restituire 14 milioni

La Procura della Corte dei Conti cita in giudizio gli ex vertici amministrativi dell'Ente musicale

PALERMO – Il conto è salatissimo. La Procura regionale della Corte dei Conti cita in giudizio gli ex vertici vertici amministrativi dell’Istituto musicale Vincenzo Bellini di Catania per un danno erariale di 14 milioni di euro.

Il procuratore Gianluca Albo e il vice Licia Centro parlano di “dilapidazione delle casse dell’istituto”. Parole dello stesso tenore di quelle pronunciate dai pubblici ministeri ordinari che nel maggio 2017 fecero scattare il blitz che coinvolse 23 persone. Il Bellini sarebbe stato per Giuseppa Agata Carrubba, un tempo responsabile della Ragioneria, aiutata dal marito Fabio Marco, “una sorta di bancomat personale dal fondo illimitato cui attingere per ogni esigenza, dall’acquisto di vestiti, di beni mobili e immobili per se e i familiari e pagare i debiti delle aziende di famiglia”.

Il banco saltò quando l’anno scorso il neo direttore amministrativo Clara Leonardi presentò un esposto che si era accorta della voragine nei conti. Il sistema attuato sarebbe stato tanto facile quanto grossolano: il Bellini girava i mandati di pagamento alla banca che faceva da tesoriere che li emetteva e, una volta emessi, in Istituto cambiavano la causale dei pagamenti. Il tutto con la complicità di imprenditori e sfruttando l’impresa di famiglia, la Icomit srl, che riciclavano il denaro. Dal 2007 al 2016 Carruba avrebbe agito indisturbata, contando sull’appoggio dell’ex direttore amministrativo Francesco Bruno a cui spettavano i controlli.

C’erano spese ingiustificate, ma anche stipendi gonfiati con fantomatiche indennità di funzione e versamenti di contributi. La maxi citazione a giudizio, che arriva al termine degli accertamenti della guardia di finanza di Catania, riguarda Giuseppa Agata Carrubba (14 milioni), Francesco Bruno (11 milioni e 740 mila euro) Vita Marina Motta, responsabile della segreteria didattica (2 milioni e 600 mila euro), Lea Marino, responsabile dell’ufficio personale (2 milioni e 474 mila euro), Paolo Di Costa, impiegato della ragioneria (73 mila euro).

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