"Bellolampo non corre rischi| Impianto in funzione entro gennaio" - Live Sicilia

“Bellolampo non corre rischi| Impianto in funzione entro gennaio”

Il presidente Rap Sergio Marino (nella foto) e il Comune di Palermo rispondono agli attacchi del Pd: "Siamo pronti a collaborare con la Regione, abbiamo le carte in regola".

PALERMO – Il Tmb partirà il 28 gennaio, Palermo differenzia 2 entro tre mesi, Bellolampo non chiuderà e quelli della Regione sono attacchi politici, mentre Rap e Palazzo delle Aquile si dicono pronte a collaborare. Il comune di Palermo risponde punto su punto alle critiche di questi ultimi giorni sulla gestione della discarica, prendendo di mira l’assessore Vania Contrafatto ma anche i quadri dirigenti dem. In conferenza stampa il presidente della Rap Sergio Marino e l’assessore Cesare Lapiana non hanno mancato di puntare il dito contro progetti e allarmismi.

“Noi non facciamo conferenze stampa al posto delle riunioni, abbiamo sempre collaborato con la Regione facendoci carico anche della sesta vasca nonostante i lavori in corso – ha detto Marino – l’unica cosa che spiace è che alcune situazioni, meritevoli di tavoli convocati formalmente, siano affrontate a mezzo stampa”. La Rap nega lo stato di emergenza: nonostante l’ordinanza sindacale scada venerdì 15, il Comune è pronto a emetterne una seconda dal momento che la consegna del Tmb, per Palazzo delle Aquile, configura una novità rilevante tale da far partire nuovamente i 18 mesi previsti per legge. “Una linea concordata in conferenza di servizi”, precisa Palazzo delle Aquile. Rap sostiene di non aver mai preso parte alla progettazione del Tmb, la Regione nega.

“Il 28 gennaio partirà il Tmb, entro tre mesi avremo Palermo differenzia 2, quindi siamo convinti che la situazione si normalizzerà – ha aggiunto Lapiana – con gli uffici regionali c’è sempre stato un rapporto leale, sapevamo di dover incontrare oggi Crocetta ma poi abbiamo assistito a qualche scheggia impazzita”.

La Rap punta il dito contro gli errori progettuali del Tmb e difende la scelta di aver aperto la discarica ad altri comuni: “Crocetta lo sapeva, non si è messo di traverso. Il Tmb? Vorremmo sapere se anche le altre discariche lo hanno”. Per Marino “è necessario tutelare in primo luogo Palermo, per questo abbiamo detto no ai rifiuti degli altri comuni. Per il Tmb avevamo chiesto due anni di affiancamento, che ci hanno negato, e i ritardi per gli allacci idrico e elettrico non sono dipesi da noi. Le due gare per i mezzi sono andate deserte e ora è in corso la procedura negoziata, come prevede la legge. Finalmente la Regione ci ha convocati per stabilire di chi siano le cinque vasche sature e chi debba gestirle: il Tar ci ha dato ragione, non compete a noi. Il capping inoltre è un’operazione costosa e inutile”.

Altro capitolo merita Palermo differenzia 2. “Abbiamo fatto tutto in tempi strettissmi – hanno precisato i dirigenti comunali – abbiamo dovuto attendere l’approvazione del bilancio. Stiamo lavorando con Palermo Ambiente e Sispi per la il call center e le procedure informatiche. A breve immatricoleremo i mezzi”.

Il punto però è anche politico. “Il Pd è contro me e il sindaco, forse il problema sono io – ha concluso Marino – ma finché ho la fiducia del primo cittadino non mi importa e vado avanti. Lasciateci lavorare e anzi la Regione ci coinvolga maggiormente. La Regione, il Comune e la Rap sono dalla stessa parte, non devono essere in contrapposizione. Vogliamo che Bellolampo resti pubblica. Il percolato? Abbiamo scartato il vecchio progetto, non realizzabile giuridicamente ed economicamente. Ci avvarremo dell’impianto di Acqua dei Corsari”.

“Non e’ mistificando i fatti o negando la realta’ che si risolvono i problemi, specie quando si tratta di un tema delicato come quello dei rifiuti. La Regione ha sempre avuto un atteggiamento collaborativo nei confronti di tutti i soggetti istituzionali e non e’ mai venuta meno ai propri doveri, anzi spesso ha fatto piu’ del necessario per colmare le mancanze altrui”. Lo dice l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilita’ Vania Contrafatto. “Il governo regionale, rappresentato da me oggi e’ a Roma per confrontarsi con il ministero dell’Ambiente sulla questione rifiuti che riguarda tutti gli impianti dell’Isola – prosegue -, dimostrando ancora una volta il proprio senso di responsabilita’. Il dipartimento ha convocato innumerevoli riunioni e conferenze di servizi, come si puo’ facilmente evincere dai documenti”. Dalla Regione fanno sapere, inoltre, che i tecnici Rap (ex Amia) erano a conoscenza dei progetti e che l’azienda sapeva da tempo della consegna dell’impianto di Tmb, pur avendo provveduto in ritardo al personale e ai mezzi.

LE REAZIONI
“Le polemiche di queste ultime settimane tra i diversi esponenti della politica comunale e regionale sul mancato avvio dell’impianto di trattamento meccanizzato biologico di Bellolampo, sembrano avere il sapore di una contrapposizione di carattere squisitamente politico elettorale che non produce alcun valore aggiunto per cittadini e lavoratori”. Ad affermarlo è Dionisio Giordano segretario regionale Fit Cisl Ambiente intervenendo così sulla questione dell’impianto di trattamento di Bellolampo. “In una terra quasi del tutto priva di impianti nel ciclo integrato dei rifiuti, le istituzioni a tutti i livelli, perdono tempo ad addossarsi reciprocamente le responsabilità del ritardato avvio dell’impianto di Bellolampo, anziché condividere proficuamente le giuste soluzioni per il raggiungimento di un risultato che non serve certamente solo alla città di Palermo ma a tutta l’Isola”. Giordano aggiunge “Non può essere, infatti, dimenticato l’episodio dell’incendio della discarica di Bellolampo di qualche anno fa che determinò un problema annoso per l’intera regione considerato che le allora 1000 tonnellate di rifiuti giornalieri prodotti a Palermo, andarono in giro per tutta la Sicilia occupando di fatto le diverse discariche dell’isola con costi triplicati a carico della collettività”. “Invitiamo dunque l’amministrazione regionale, Comunale e i vertici della Rap a collaborare proficuamente per il concreto avvio dell’impianto che certamente per la sua tecnologia sarebbe opportuno mettere in funzione, con immediata gradualità fino al raggiungimento della piena operatività. Resta inteso che i lavoratori sono ‘spettatori’ attivi di questa vicenda, ma se il perdurare di tale contrapposizione dovesse produrre rischi per il mantenimento dei livelli occupazionali e per il servizio alla collettività, diventeranno subito ‘attori’ a tutela dei propri diritti”.

“Oggi abbiamo appreso in conferenza stampa dal presidente RAP Marino che l’Assessorato ha finalmente convocato una conferenza di servizi per risolvere la questione relativa all’assegnazione della responsabilità delle prime cinque vasche di Bellolampo. Dopo quasi due anni si sblocca tale vicenda grazie alla nostra diffida inoltrata all’Assessorato lo scorso 14 dicembre. SI tratta del secondo successo in pochi mesi dopo la nostra diffida di ottobre che ha convinto l’Assessore Contrafatto ad avviare una task force per gli impianti di percolato, in primis proprio quello di Bellolampo. Ovviamente adesso monitoreremo gli sviluppi della vicenda”. La Mannino ribadisce pure la sua opinione sulle dichiarazioni della Contrafatto su Bellolampo: “Lungi da noi attenuare le responsabilità di Orlando e della RAP, ma le dichiarazioni dell’Assessore Contrafatto secondo cui la sua visita a Roma è per evitare che Bellolampo chiuda sono un parafulmine per il fallimento politico della giunta regionale sul tema. Il 14 gennaio scade l’ordinanza straordinaria di Crocetta che sancisce la gestione fuori legge del ciclo dei rifiuti in Sicilia. Ordinanza che, nonostante le nostre richieste, non ha ricevuto l’avallo formale del Ministero come previsto dalla legge e dunque potrebbe presentare profili di illegittimità, già in parte rilevati dall’intervento sospensivo del TAR su alcuni punti della stessa. La Contrafatto, già diffidata ad agosto 2015 dalla Presidenza del Consiglio, è andata a Roma senza alcun potere contrattuale visto che tutti i risultati parziali del piano stralcio presentato a giugno 2015 come il modo per uscire dall’emergenza sono stati mancati. L’assessore regionale non è andata a Roma per Bellolampo ma per chiedere il placet del Ministero ad un nuovo piano rifiuti che prevede 5 inceneritori e la spedizione di rifiuti all’estero. Risulta surreale che il Governo Crocetta accusi Orlando di aver utilizzato già 3 ordinanze emergenziali e contestualmente si prepari ad emettere la sua quinta ordinanza con la copertura complessiva di 2 anni e mezzo. La Contrafatto, peraltro, si rende conto delle problematiche relative all’avvio dell’impianto di TMB di Bellolampo solo a qualche giorno di un presunto disastro, eppure noi abbiamo reso pubblico a seguito della nostra ispezione di novembre 2015 che l’impianto non andrà a regime prima di giugno 2016, come peraltro ribadito dal Presidente RAP oggi in conferenza stampa. Insomma, tutto già noto da tempo”. Infine un commento sulle parole in conferenza stampa del Presidente Marino e dell’Assessore Lapiana che hanno riconosciuto al Movimento 5 Stelle Palermo di portare avanti un’attività di controllo serrato dell’operato della RAP ma in maniera costruttiva e seria, basata sulle carte e non sui comunicati stampa: “I nostri atti di questo anno e mezzo nei confronti della RAP parlano chiaro e testimoniano che siamo stati quelli che più hanno controllato e monitorato la RAP, procedendo a ben 3 visite a Bellolampo, a innumerevoli diffide e accessi agli atti e a costanti incontri. Ci fa piacere se anche chi è oggetto della nostra costante pressione ci riconosce serietà nell’operato. Noi non facciamo critiche a priori per questioni politiche, facciamo di tutto per tutelare l’interesse collettivo”. “La gestione virtuosa dei rifiuti – dice il deputato all’Ars Giampiero Trizzino – a Palermo purtroppo è ancora utopia. Sebbene a livello regionale abbiamo lanciato numerose proposte tra mozioni e disegni di legge, la Sicilia al 2016 si presenta ancora senza un piano dei rifiuti e con la soluzione degli inceneritori. Discorso analogo per il capoluogo della Regione, dove, nonostante il pressing sulle inadempienze, il Comune registra livelli di raccolta differenziata bassissimi. È chiaro che occorre una nuova visione strategica che queste amministrazioni hanno dimostrato di non avere”.


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