Beppe Grillo contestato |dalle mamme parmigiane - Live Sicilia

Beppe Grillo contestato |dalle mamme parmigiane

Forti contestazioni accolgono Beppe Grillo a Parma, la città del sindaco grillino Federico Pizzarotti. Un comitato di genitori si è schierato contro le decisioni del sindaco sull'annullamento di alcuni bonus per le famiglie numerose e l'aumento delle tasse scolastiche.

PARMA –  La città non riserva a Beppe Grillo l’accoglienza aspettata. “Asili e materne tariffe alle stelle” è questo lo striscione di benvenuto che le mamme di Parma hanno riservato al leader del Movimento cinque stelle. Proprio la città dove i grillini sono riusciti ad imporsi all’ultima tornata elettorale, riserva a Grillo un trattamento per nulla morbido. Il Comitato Famiglie Parma, contesta all’amministrazione guidata da Federico Pizzarotti l’aumento sensibile che hanno subito le rette di scuole ed asili.

Pizzarotti ha optato per la cancellazione del “Quoziente Parma” e di aumentare le tariffe di scuole ed asili. Con la cancellazione del Quoziente Parma il sindaco ha di fatto tolto diversi sgravi fiscali alle famiglie numerose. Direttamente dal palco che ha ospitato il suo tsunami tour Grillo ha risposto alle accuse mosse al sindaco : “Hanno aumentato alle famiglie con più alto reddito che sono circa il 20%, per mantenere le rette basse all’80% delle altre famiglie. E’ il momento di fare così: cioè deve donare chi ha di più. Pizzarotti sta facendo dei miracoli, risparmia in tutti i modi, vende le auto blu, va in bicicletta, va nei quartieri, cosa deve fare di più un sindaco?. Ha aumentato le rette ai più ricchi per aiutare le famiglie più povere. In passato invece di aiutare le scuole hanno fatto un ponte del…”.

A seguito del comizio dell’ex comico c’è stato un incontro tra il sindaco e il Comitato, Pizzarotti ha ricordato ai cittadini il debito enorme che la nuova amministrazione si è trovata a dover gestire ed ha inoltre sottolineato che che la decisione colpisce solo le famiglie con redditi molto alti. Ma a queste dichiarazioni ha risposto in modo duro è la portavoce del Comitato, Giuliana Marcon: ” Una famiglia con reddito Isee di trentaduemila euro, cioè tutte quelle dove lavorano marito e moglie ed ha un casa di proprietà, dovrà pagare per due figli al nido 1.300 euro al mese. Ci sono delle famiglie numerose che vista poi la cancellazione del quoziente Parma sono già state costrette a togliere uno dei propri figli dal nido perché non se lo possono più permettere”.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI