PALERMO – “Crocetta proponga al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, una convocazione straordinaria dell’Assemblea regionale siciliana sull’emergenza crisi, in sessione aperta agli stati generali dell’economia e del lavoro”. A chiederlo al governatore è stato il segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava, in occasione dell’XI congresso del sindacato apertosi oggi a Palermo.
Bernava si è rivolto al presidente della Regione, Rosario Crocetta, che poco prima, partecipando al congresso, aveva dichiarato la disponibilità al dialogo del governo. “Non serve a nessuno un sindacato ruffiano”, ha detto il governatore, annunciando poi l’intenzione di “aprire il confronto per una programmazione democratica dei fondi Ue che metta in cantiere provvedimenti d’emergenza e progetti esecutivi per piccole e medie opere pubbliche”.
Una necessità per il segretario della Cisl che ha ribadito come “le prospettive dell’economia siano scoraggianti”. E i dati parlano chiaro. In Sicilia il 35,7% dei giovani tra 15 e 29 anni non studia né lavora (Neet). Un giovane su due è ufficialmente disoccupato, e la percentuale sale al 56,1% riguardo per le donne (contro il 46,7% degli uomini).
Nell’Isola, inoltre, solo nel 2012 sono stati persi 35 mila i posti di lavoro con un crollo del 4,1% dei consumi delle famiglie e del 12% degli investimenti delle imprese. Nei prossimi due anni, ha sottolineato Bernava, “si avrà un’ulteriore diminuzione di Pil, consumi delle famiglie e investimenti. L’indebitamento delle aziende è alle stelle mentre le banche continuano a chiudere i rubinetti del credito”. Insomma, il quadro è drammatico e mette “a rischio la già fragile coesione sociale” allargando ulteriormente le aree della precarietà, dei senza reddito, dei senza lavoro, dei senza attività. Da qui l’urgenza di una “strategia con poche priorità”. Al centro dell’agenda politica, ha aggiunto il leader della Cisl, andrebbero messi “azioni e programmi pluriennali, da qui almeno fino alla fine del 2016”, per attrarre investimenti di imprese produttive nel settore delle infrastrutture, in particolare. “Servono – ha sottolineato – programmi per ridurre l’indebitamento di Regione e degli enti locali “con linee-guida e indirizzi per la riorganizzazione delle società con partecipazione e controllo pubblico”. Ma servono anche un piano straordinario del lavoro e un fondo per l’emergenza sociale “a sostegno delle crisi occupazionali, delle famiglie povere e degli indigenti”. Inoltre, “proponiamo – ha detto il numero uno Cisl – che a sostegno dei programmi e delle azioni di riduzione del debito e di riorganizzazione delle partecipate, ci sia “una regia, un coordinamento delle attività, composto da Regione, ministero dell’Economia, sindaci, amministratori coinvolti e forze sociali”.
“Un grande accordo strategico”, insomma per il futuro della regione. Un accordo che veda assieme governo, Ars, enti locali e forze sociali, con tanto di “azioni amministrative e strumenti tecnici collegati” e con una “scaletta che fissi i tempi di attuazione”. Un accordo, ha sottolineato il segretario, sui punti che l’1 marzo 2012 portarono in piazza a Palermo, assieme per la prima volta, 25 mila persone tra lavoratori e imprenditori.
E la risposta di Crocetta è stata di totale apertura: “Maurizio non dobbiamo più litigare, lavoriamo insieme”, ha detto rivolgendosi a Bernava, seduto al tavolo dei relatori assieme a Giorgio Tessitore, il sindacalista accusato dal governatore nei giorni scorsi di avere usato toni minacciosi nei confronti del dirigente della Formazione.
Ai lavori, che si concluderanno domani al San Paolo Palace di Palermo con l’elezione del nuovo segretario e della nuova segreteria regionali, hanno preso parte oggi anche il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
Domani, a mezzogiorno, tirerà le conclusioni del dibattito tra i 560 delegati, il leader nazionale, Raffaele Bonanni.