Matteo Berrettini è il primo tennista italiano a scrivere il suo nome nell’albo d’oro dello storico Queen’s Club. Il 25enne romano, n.9 del ranking e prima testa di serie, reduce dai quarti al Roland Garros, si è aggiudicato il “Cinch Championships”, Atp 500 dotato di un montepremi di 1.290.135 euro che si è concluso sui campi in erba londinesi, superando per 6-4 6-7(5) 6-3, in un’ora e 58 minuti, il mancino britannico Cameron Norrie, n.41 del ranking.
Si tratta del quinto titolo in carriera per l’azzurro, il primo a livello “500”, su sette finali disputate, tre solo in questa stagione (ha vinto quella di Belgrado e ha perso quella del “1000” di Madrid, entrambe sulla terra). Quarta finale in carriera amara, invece, per Norrie, che deve rimandare l’appuntamento con il primo trofeo.
Berrettini, approdato all’ultimo atto senza perdere nemmeno un set, era il secondo finalista italiano in questo torneo 23 anni dopo Laurence Tieleman (1998). Allenato da Vincenzo Santopadre ma seguito a Londra da Umberto Rianna, Berrettini, che sull’erba vantava il titolo conquistato a Stoccarda nel 2019, ha dimostrato di aver ammortizzato bene il passaggio dalla terra parigina ai prati londinesi: all’esordio si era aggiudicato con due tie-break il derby tricolore con Stefano Travaglia, poi la rivincita, sempre in due set, sul britannico Andy Murray, già cinque volte vincitore di questo torneo.
Nei quarti un altro successo in due parziali su Daniel Evans, sesto favorito del seeding, in semifinale la vittoria netta sull’australiano Alex De Minaur, quarta testa di serie. La vittoria su Norrie in finale è un chiaro messaggio: a Wimbledon bisognerà stare molto attenti a “sir Matteo”.