‘ROMA – ‘La quarantena con Dad a tappeto per un solo positivo in classe è una misura che va rivista e corretta. I ragazzi devono andare a scuola. Si facciano tamponi anziché metterli tutti in quarantena, sempre in regioni dove la situazione è migliore: purtroppo oggi l’Italia da questo punto di vista non è tutta uguale”.
Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera Guido Bertolaso, nella quale spiega gli ottimi risultati della campagna vaccinale lombarda, con l’82% di over 12 immunizzati e l’88% con almeno una dose di vaccino: ”Ci siamo arrivati con un grande gioco di squadra. Ai lombardi l’opportunità di vaccinarsi è sembrata la soluzione alle tragedie che hanno visto e vissuto più che in altre regioni. E noi, dopo i problemi iniziali, abbiamo messo in piedi una macchina da guerra che oggi funziona benissimo. E anche sulla terza dose, su 150 mila immunocompromessi stiamo vedendo 700-800 prenotazioni al giorno. Per fine ottobre raggiungeremo l’80%: sarebbe già un buon risultato”.
Per quanto riguarda l’estensione del Green pass, per il coordinatore della campagna vaccinale anti-Covid in Lombardia non serve l’obbligo vaccinale, ma ”agire sull’intelligenza della gente. L’ultimo provvedimento sull’obbligo di green pass per i lavoratori è stato essenziale: abbiamo raddoppiato del 150% le prenotazioni. Oggi i lombardi vaccinabili che non hanno ancora aderito sono 1 milione e 50mila: entro metà ottobre scenderemo sotto il mezzo milione”.
Intanto, afferma, ”si potrebbe togliere la mascherina in alcuni luoghi al chiuso, come i cinema e i teatri, in presenza di due requisiti: una copertura vaccinale a due dosi superiore all’80% degli over 12 e la garanzia di controllo del green pass, alzandone, con le stesse premesse, la capienza almeno all’80%. Penso che, nelle stesse condizioni, si possano equiparare le discoteche a palestre, cinema o teatri”. Bertolaso parla poi dell’idea della Lombardia di aiutare Paesi come la Sierra Leone a vaccinarsi: ”Sto scrivendo il progetto e ho già informato il commissario Figliuolo. Manderemo vaccini e squadre di medici e infermieri per fare con i locali una grande campagna di vaccinazione, che è insieme di prevenzione. In questa partita o siamo tutti o non ne esce nessuno”.