BIANCAVILLA. Ricordate Dino Distefano, il quarantenne biancavillese costretto ad emigrare a Londra, diventato il “nobel” dell’informatica? O, meglio, ricordate Infer il “software dei software” capace di impedire qualsiasi default tecnologico da ogni macchina o computer (per dirla in modo breve e volgare), ideato dall’equipe di Dino Distefano? Ebbene, qualunque sia la risposta, Mark Zuckerberg il fondatore del social network più di successo nel mondo, ovvero Facebook, ha deciso di acquistare la “Monoidics” cioè la start up che lo stesso ricercatore biancavillese, docente alla Queen Mary University, ha fondato coi suoi amici e colleghi.
Alla fine, la fuga dei cervelli impoverisce l’Italia ma va ammesso che il più delle volte fa la fortuna professionale di chi compie la scelta. Ma perchè Facebook ha deciso di acquistare il software. La risposta l’ha fornita, oltreoceano, lo stesso colosso americano: “Monoidics produce il migliore software di analisi di altri software, in grado di identificare ed eliminare i bug. Ed è ciò che noi intendiamo utilizzare per le nostre applicazioni destinate ai dispositivi mobili”. In sintesi, si vogliono eliminare tutti quei difetti che, a tutt’oggi, si riscontrano consultando Facebook da tablet o da cellulari. I termini economici dell’operazione non sono noti ma la Dino Distefano e la sua squadra entrano, di fatto, a far parte del team di Mark Zuckerberg. Altro che fuga di cervelli.