Bianchi: "Scuola in presenza è la priorità, poche classi in dad" - Live Sicilia

Bianchi: “Scuola in presenza è la priorità, poche classi in dad”

“Solamente lo 0,9% del personale scolastico non si è sottoposto alla vaccinazione“
CORONAVIRUS
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“La Dad non è opposizione alla presenza ma la capacità di integrazione attraverso le tecnologie che permettono di sviluppare una didattica partecipativa”. Lo dice il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, durante l’audizione in commissione Cultura alla Camera.

“Abbiamo sempre dato priorità ad una scuola in presenza – afferma -, perché era un punto di riferimento per i ragazzi, per le famiglie e per la comunità nel suo insieme. La scuola – prosegue – è comunità. E vi può essere anche attività con strumenti digitali ma all’interno di un progetto didattico”.

“Ad oggi, alle 12, – ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione – il 93,4% delle classi sono in presenza. Di questi il 13,1% con attività integrata per singoli studenti a distanza. Le classi totalmente a distanza sono il 6,6%. Lungi da me fare polemiche, però in questi giorni ho sentito proporre stime che non avevano basi numeriche”.

Il ministro si è soffermato anche sul personale scolastico sospeso per via della mancata vaccinazione: “Si tratta dello 0,9%. Ciò dimostra l’alto grado di responsabilità dei nostri docenti“. Anche gli studenti stanno seguendo le indicazioni sulla vaccinazione: “In termini di vaccinazione abbiamo situazioni molto differenziate per diversi livelli. Un livello molto alto per i ragazzi tra i 12 e i 19 anni, con una copertura vicina all’85%. Più basso, ovviamente, per i ragazzi della primaria per via di aver avuto l’autorizzazione a procedere con le vaccinazioni il 25 di novembre. Ma se all’inizio della settimana scorsa eravamo al 12%, abbiamo poi chiuso al 25%, con un tasso molto alto di adesione alla vaccinazione. Su un totale di 7.362.181 gli alunni in presenza sono l’88,4%. Per l’infanzia gli alunni positivi o in quarantena sono il 9%. Per la primaria il 10,9% e per la secondaria il numero di studenti in Dad o in didattica integrata sono il 12,5%”.

“Il grosso dei contagi è avvenuto durante il periodo di chiusura delle scuole. Noi abbiamo avuto l’impennata dei dati dal 18 – sottolinea -. Avevamo fatto una simulazione con una previsione di un raddoppio dei contagiati, ma il dato reale è molto più basso. Il dato che noi abbiamo è che il contagio è avvenuto sostanzialmente nel tempo in cui i ragazzi non erano a scuola, ma quando hanno avuto altri contatti, contatti familiari, fuori da quella che è la situazione di controllo che possiamo vivere all’interno delle scuole”.


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