Bilancio 2015, di nuovo in aula |Ma il nodo resta la delibera Sidra - Live Sicilia

Bilancio 2015, di nuovo in aula |Ma il nodo resta la delibera Sidra

Si preannuncia infuocata la seduta di oggi pomeriggio, che vede all'ordine del giorno, oltre al documento di previsione finanziaria, anche il cambio di statuto della società che gestisce il servizio idrico che eviterebbe un altro commissariamento.

CATANIA – Potrebbe non essere il bilancio di previsione 2015 lo scoglio da superare da parte dell’amministrazione comunale. La mancata approvazione di ieri per un solo voto dovrebbe mettere al sicuro la Giunta, l’assessore al ramo, Girlando e il sindaco Bianco, sul fatto che il documento verrà approvato, scongiurando così che il commissario straordinario si sostituisca all’assemblea civica. Ma un altro commissariamento che pende sulla testa dell’amministrazione e legato alla delibera relativa alla Sidra che, aggiunta ieri pomeriggio come punto all’ordine del giorno, è arrivata solo stamattina alla commissione bilancio.

Dove, poche ore fa, si è svolta una infuocata riunione, alla quale ha partedipato il direttore della partecipata Osvaldo De Gregoriis, chiamato a illustrare le motivazioni per le quali la mancata approvazione dell’atto porterebbe alla perdita di un ingente finanziamento del Cipe di oltre duecento milioni di euro. Che tornerebbero nella disponibilità del Governo nazionale qualora non fosse definito identificato un’obbligazione giuridicamente vincolante . Da qui, la necessità di cambiare statuto alla società partecipata, facendola diventare in house. E di operare una convenzione con l’Ato per effettuare la gara.

Insomma, spiegano dalla Sidra,  “l’eventuale mancata assunzione di una Obbligazione Giuridicamente Vincolante entro il 31.12.2015 comporta l’attivazione delle disposizioni previste dall’art. 7 della legge 164 del 11 novembre 2014, nonché della delibera CIPE 21/2014, che prevede la salvaguardia di tutti gli interventi le cui OGV siano assunte entro il 31 dicembre 2015. Il Comune di Catania è già in procedura di commissariamento avviata per legge entro il 30 settembre 2015, procedura sospesa tenuto conto che il Comune di Catania ha approvato entro i termini un progetto cantierabile (30 settembre 2015) e che le procedure successive si sarebbero compiute entro il 31.12.2015″.

E ancora: “In definitiva il Comune di Catania, da soggetto attuatore in regola con le sue obbligazioni riguardanti l’infrazione comunitaria, e quindi in grado di chiedere ulteriori finanziamenti per il completamento degli interventi, si vedrebbe escluso, per non aver concluso nei termini il mandato di soggetto attuatore, dalla gestione dei fondi e costretto a rincorrere insieme a tutti i soggetti già commissariati, un finanziamento già assegnato, con l’ulteriore obbligo per i cittadini di assicurare un co-finanziamento consistente proveniente dal gettito tariffario nonché di vedersi rinviato il completamento della riforma del servizio idrico regionale l’avvio dei lavori”.

Una delibera che arriva in aula a un giorno dal limite di tempo per approvarla che è fissato al 31 dicembre. Situazione, questa, che ha fatto infuriare i membri della commissione. “Non si poteva fare prima? – ha affermato andrea Barresi. Chi ha sbagliato? Mi farò portavoce per creare una commissione d’inchiesta che verifichi le responsabilità e le inadempienze su una delibera così importante che si pretende i consiglieri studino in appena sette ore”. Pare inoltre che il commissariamento non porterebbe necessariamente alla perdita dei finanziamenti, ma al riavvio dell’oter che, in soldoni, comporterebbe la perdita di 4 anni lavoro.

Un ritardo confermato dall’assessore comunale ai Lavori pubblici, Luigi Bosco.”In questa delibera c’è il problema che siamo arrivati con l’acqua alla gola, non dando la possibilità al Consiglio di capire – ha ammesso. Catania però è l’unico Comune che non è stato commissariato, arrivando puntuale all’appuntamento, completando il progetto nl 2014. Progetto che a gennaio 2015 ha avuto encomio del ministero dell’ambiente”. Progetti che in parte riguardano il completamento della rete fognaria cittadina, realizzando le parti in cui è assente, come il quartiere di San Giorgio. “Non ci possiamo permettere di non fare avere le fognature a San Giorgio”.

Una situazione tanto complicata per cui saranno in tanti, pare, a non votare. Anche se poi diranno sì al bilancio. Posizioni politiche che potrebbero non inficiare i lavori d’aula, dal momento che il numero minimo di consiglieri per validare la seduta di prosecuzione di oggi è 18. A votare la delibera Sidra sarà Vincenzo Parisi, presidente della commissione bilancio. “Stiamo assistendo a una nuova vergogna – ha detto –  ma non si può rischiare di perdere un’opportunità così grande per la città. Mi esprimerò favorevolmente per senso di responsabilità”.

 

 

 

 

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