Bilancio consolidato 2020: ok dal Consiglio, polemiche su Pogliese - Live Sicilia

Bilancio consolidato 2020: ok dal Consiglio, polemiche su Pogliese

In aula si è votato l'ultimo documento contabile rimasto in arretrato.

CATANIA – Venti sì e passa anche il bilancio consolidato 2020. L’ultimo degli atti contabili rimasti in arretrato all’amministrazione comunale, che conclude così la maratona degli ultimi quindici mesi: si sono votati tre rendiconti, tre bilanci di previsione e tre consolidati. Un lavoro enorme non solo per la Ragioneria, ma anche per il Consiglio. L’obiettivo, però, era arrivare a oggi e potere battere cassa: senza documenti contabili in regola, il Comune ha smesso a gennaio 2021 di ricevere trasferimenti da parte dello Stato. Ci sono 120 milioni di euro rimasti indietro e che, adesso, possono arrivare a Palazzo degli elefanti.

“Il fatto che in questo frangente non siamo rimasti in arretrato con i pagamenti e abbiamo potuto fare fronte alle spese quotidiane – spiega il sindaco facente funzioni e assessore al Bilancio Roberto Bonaccorsi – deve confermarci la bontà del percorso di risanamento che abbiamo avviato. È un risultato ampiamente positivo”. Adesso si può cominciare a pensare al futuro. Immaginando, per esempio, di normalizzare le posizioni dei dipendenti ex Puc, che attendono di vedere aumentato il proprio monte ore settimanale. “Avvieremo subito le interlocuzioni con la Cosfel (la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, ndr)”, annuncia il vicesindaco rivolgendosi al consigliere Giuseppe Gelsomino. Era stato quest’ultimo, infatti, durante la seduta di approvazione del consolidato 2019, a portare in aula il tema. “Non voterò più delibere di natura finanziaria finché questo problema non sarà risolto”, aveva annunciato.

E ieri sera è di parola. Esce dall’aula prima del voto. Non prima, però, di avere formulato un duro attacco politico nei confronti del sindaco Salvo Pogliese, sospeso dalla carica per effetto della legge Severino e, in questi giorni, protagonista del gossip politico con il tema delle sue presunte dimissioni. Richieste a gran voce da Gelsomino in aula: “Non si può stare in silenzio di fronte a ciò che sta subendo in questi giorni la nostra città: sentiamo giornalisti e commentatori parlare di dimissioni del sindaco come se fosse una cosa da poco. Ma qui si parla di Catania. Salvo Pogliese – scandisce il consigliere Gelsomino – ha una responsabilità enorme. Non possiamo più sopportare questi teatrini”. E men che meno, continua, i cittadini potranno sopportare l’inevitabile lungo commissariamento dovuto a dimissioni intempestive. Ripendendo lo slogan della ormai lontana campagna elettorale: “La città bisogna amarla sempre, non si può lasciarla per la convenienza di un posto alla Camera o al Senato“.

L’affondo di Gelsomino arriva direttissimo. Tanto da spingere Luca Sangiorgio, capogruppo del gruppo di Pogliese, a replicare duramente: “Ci troviamo a commentare queste fake news“, le definisce. “Fino a quando ci siamo, dobbiamo continuare a lavorare. E mentre tentiamo di salvare la città dal dissesto – prosegue Sangiorgio – ancora qualcuno discute di ipotesi legate alla vita del sindaco. Quando il sindaco Salvo Pogliese deciderà cosa fare politicamente, ce lo dirà e noi trarremo le dovute conseguenze. Le sue vicende personali, invece, non ci riguardano e non si riverberano su questa giunta e questo Consiglio, che continuano ad andare avanti”. E ancora: “Ai cittadini non interessa se il sindaco si dimette ora, tra una settimana, un mese o non si dimette. Ai cittadini interessa essere pagati puntualmente ogni mese e che i servizi vengano garantiti. Noi stiamo procedendo nella strada del risanamento. Ma forse è più facile fare politica come fa qualche mio collega, strumentalizzando qualunque cosa accada”.

A chiudere la questione ci pensa Roberto Bonaccorsi. Il quale, senza replicare, aggiunge una notazione: “Non ho letto dichiarazioni del sindaco Salvo Pogliese. Fare supposizioni sul futuro basandosi su ipotesi è cosa difficile. Io ritengo, è mia opinione, che saremo qui ancora per altri mesi“. E chiude: “Tutti preoccupati che si dimetta lui. E nessuno che pensi che potrei dimettermi io“, ride. La battuta serve a svelenire il clima prima del voto. La delibera passa. Nel calendario delle sedute, quella di lunedì prossimo si annuncia particolarmente significativa: si parlerà di rifiuti e dell’aumento dei costi di conferimento in discarica.

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