Consiglio, approvato il consolidato 2019: ma tanti disertano l'aula - Live Sicilia

Consiglio, approvato il consolidato 2019: ma tanti disertano l’aula

I 19 consiglieri presenti votano il documento contabile del 2019.

CATANIA – I tempi dei 36 su 36 presenti sembrano già lontanissimi a Palazzo degli elefanti. Nell’aula consiliare del Comune di Catania il bilancio consolidato 2019 lo votano, e lo approvano, in 19. Tutti favorevoli, nessun astenuto, tutti gli altri assenti. Molti per dare un segnale politico. Catania 2.0 per esplicita dichiarazione del capogruppo Giuseppe Gelsomino, la Lega, il Movimento 5 stelle, pezzi di gruppo misto e di maggioranza.

Il bilancio consolidato è il documento contabile che riguarda il Comune sì, ma in quanto ombrello sotto al quale stanno le società che controlla o di cui è parzialmente socio. Per continuare con le metafore: il municipio è il tronco, le partecipate sono i rami. Molti dei quali devono essere sfoltiti. Vedi alla voce Amts (Amt fusa con Sostare) e nascitura Sidrag (Sidra più Catania rete gas, il cui processo di fusione dovrebbe concludersi – a detta del vicesindaco Roberto Bonaccorsi – entro il termine dell’estate 2022).

Il bilancio consolidato 2019

Dopo avere approvato il rendiconto 2020 – comincia Bonaccorsi -, come avevo spiegato, ci erano rimasti solo altri due documenti contabili da approvare per rimetterci in pari: uno è il bilancio consolidato 2019, al voto questa sera, l’altro è il bilancio consolidato 2020, che i revisori dei conti finiranno di esaminare a breve”. E che è arrivato, come quello del 2019, piuttosto tardi sulle loro scrivanie. “I ritardi – prosegue il sindaco facente funzioni – non sono dipesi da attività non svolte, ma dalla mole di atti che abbiamo dovuto approvare in 14 mesi: tre rendiconti, tre previsionali, tre bilanci consolidati e, naturalmente, l’ordinaria amministrazione”.

Il caso dei lavoratori Puc

“Io non voterò più nessun documento programmatico“, annuncia – prendendo la parola – Giuseppe Gelsomino. “Non voterò provvedimenti di natura finanziaria – prosegue – Mi spiace comunicarlo in questa sede e, ci tengo a dirlo, non è una presa di posizione legata al suo operato, assessore Bonaccorsi”. Il capogruppo di Catania 2.0, subito dopo, argomenta: “Non lo farò finché non saranno regolarizzate le posizioni dei lavoratori Puc del Comune di Catania, che a tutt’oggi lavorano un giorno e mezzo in meno”.

Il termine Puc sta per “Progetti di utilità collettiva”. Circa 180 dipendenti sono stati assunti al Comune a tempo determinato più di venti anni fa. Rinnovo dopo rinnovo, nel 2016 sono iniziate le prime stabilizzazioni e alla fine del 2018 sono state concluse. Così i lavoratori hanno firmato un contratto a tempo indeterminato: per sole 24 ore settimanali, però. Cioè part-time rispetto agli altri colleghi.

“Si tratta di impiegati che si trovano in posizioni chiave – sottolinea Gelsomino a LiveSicilia – Urbanistica, Ecologia, Ragioneria, perfino polizia municipale. Come possiamo essere un Comune efficiente se abbiamo oltre un centinaio di dipendenti che lavorano un giorno in meno degli altri? Senza considerare la questione retributiva, che ci investe tutti dal punto di vista morale“.

A dare manforte a Gelsomino interviene anche il capogruppo di Grande Catania Sebastiano Anastasi: “Il problema del personale soverchierà anche la crisi economica – profetizza – Saremo costretti, con i pensionamenti che arriveranno a breve, a chiudere uffici. Rischiamo di perdere fondi perché non abbiamo personale per la progettazione, non riusciamo neanche ad attuare il decentramento“. Per il leader autonomista, che già nelle scorse settimane aveva denunciato le difficoltà anche del Consiglio comunale di fare il proprio lavoro senza i dipendenti. “Bisogna che il governo nazionale si occupi di dare respiro agli enti locali”, aggiunge Anastasi, rivolgendo di nuovo il suo appello a Bonaccorsi: “Faccia il sindaco, si faccia sentire, aumenti il dialogo con le forze sociali di questa città, soprattutto delle partecipate”.

“L’approvazione dei documenti finanziari – replica Roberto Bonaccorsi – ci permetterà di andare alla Cosfel (la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, ndr) a chiedere di sanare questa situazione, perché è la Cosfel che ci deve autorizzare“. A quella porta forse si potrà bussare già con l’approvazione del bilancio consolidato 2020.

La votazione

Pochissimi interventi e via al voto. Il 19esimo consigliere riesce a collegarsi in streaming solo al secondo appello. Tutti favorevoli.

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