Bilancio, stop ai derivati | Armao: "Accordo col ministero" - Live Sicilia

Bilancio, stop ai derivati | Armao: “Accordo col ministero”

Il governo Musumeci ha definito un accordo col Mef per estinguere i contratti anticipatamente.

PALERMO – Al 30 settembre il debito della Regione Siciliana ammonta a 7,6 miliardi di euro. Una cifra che scende di 140 milioni rispetto all’indebitamento al 31 dicembre 2017 quando era pari a 7,7 miliardi.

 

I dati emergono dal bollettino su fabbisogno finanziario della Regione Siciliana presentato presso l’assessorato all’Economia da parte del vicepresidente della Regione Gaetano Armao che ha annunziato: “Nel 2019 cancelleremo dal bilancio della Regione i derivati. Con un partner istituzionale raggiungeremo l’estinzione di questi debiti. I derivati infatti, costituiscono delle zavorre che pesano ogni anno sul bilancio regionale per circa 40 milioni di euro e che fin ora sono costati ai siciliani 297 milioni di euro circa. Pensate – ha concluso – nei prossimi anni quanti interventi si possono realizzare con queste risorse che risparmieremo”.

 

Proprio i derivati sono stati negli ultimi anni al centro degli allarmi della Corte dei Conti sui conti pubblici siciliani. Ma dal giudizio di parifica sul rendiconto 2019 questi titoli finanziari complessi dovrebbero essere un ricordo. Il Mef, ministero dell’Economia e finanza ha infatti acconsentito all’operazione finanziaria che sarà portata avanti dalla Regione assieme alla Cassa depositi e prestiti. La Sicilia eliminerà così dai propri debiti i contratti aperti nel 2005 per pagare i debiti sanitari con alcune banche d’affari: la Banca Nazionale del Lavoro, l’Unicredit, la Deutsche Bank, la Merrill Lynch e la giapponese Nomura.

 

Armao e il ragioniere generale Giovanni Bologna si soffermano anche su un’altra buona notizia. Anche le agenzie di rating hanno infatti mantenuto alta la valutazione sulla Regione e per l’assessore all’Economia questa è la prova della grande credibilità della Sicilia. “Solo la nostra Regione – ha detto -, insieme al Lazio, ha ricevuto una valutaizone positiva da Moody’s e Standard & Poors malgrado la valutazione negativa sulla finanza nazionale ha trascinato verso il basso tutte le valutazioni sulle istituzioni territoriali e finanziarie. Moody’s – ha continuato Armao – ha addirittura rilevato che senza gli effetti pregiudizievoli della valutazione dello Stato avrebbe attribuito un upgrade alla nostra Regione a partire dal settore della Sanità. Standard & Poors – ha concluso – ritiene che alla luce delle misure adottate il nuovo governo conseguirà positive performance di bilancio”.

 

Il debito della Regione scende ritornando sotto le soglie del 2013. L’indebitamento pubblico regionale si articola in tre gruppi: quello a carico della Regione pari a 5,1 miliardi circa, 124 milioni di debito a carico dello Stato e 2,4 miliardi di anticipazioni di liquidità da parte del ministero dell’Economia. Queste ultime cifre consistono in mutui accesi per avere risorse liquide per pagare i debiti del settore della Sanità e degli enti locali. Al posto di andare a subire le spese delle cause e quelli dei tassi di interessi per il ritardo del pagamento la Regione ha preferito pagare quanto dovuto e accollarsi un debito con il ministero dell’economia a tassi più bassi che sarà possibile pagare in 30 anni. I mutui a carico della Regione sono così pari a 5,2 miliardi e per la maggior parte dovuti alla Cassa depositi e prestiti ( il 53%), al Mef (42 %) e in misura minore alla Banca europea degli investimenti (5% dei debiti). Nel 2018, così, non sono stati fatti debiti. E non se ne faranno. “Infatti – così annuncia il ragioniere generale Bologna – malgrado l’Ars con la legge di bilancio ha autorizzato l’indebitamento per realizzare l’ospedale Santa Teresa a Bagheria, con l’agenzia dei beni confiscati alla mafia si sta tentando di perseguire un’altra soluzione”.

 

“La Sicilia – ha commentato ancora l’assessore all’Economia – riesce ad avere questi numeri grazie all’operazione di pulizia dell’indebitamento che è stata avviata nel 2008 quando si è deciso di mettere mano ai debiti della Sanità che era il vero buco nero dell’economia siciliana. Il percorso poi è passato dal settore della sanità a tutta l’amministrazione fra il 2011 e il 2012, che è proseguito con la gestione passata e che oggi trova un riferimento nell’impostazione del nostro governo.

 

L’assessore ha infine voluto sottolineare l’importanza di pubblicare una relazione sullo stato dei debiti della Regione. “Ripubblichiamo questo bollettino che non veniva pubblicato dal 2012 – ha affermato Armao – perché riteniamo che i cittadini hanno il diritto di conoscere qual è la situazione debitoria della nostra Regione. Non intendiamo sottrarci alla valutazione effettiva che i cittadini devono fare delle nostre scelte e di quelle dei nostri precedessori”.

 

 

 

 

 

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