PALERMO – Il suo cuore ha smesso di battere ad undici mesi, in ospedale. Quella dei suoi giovani genitori era stata una corsa disperata, in preda alla paura: la piccola aveva febbre e diarrea. Malesseri che hanno gettato nel panico la madre e il padre di Greta, una bimba palermitana, per la quale è stato necessario il ricovero. Da quel momento in poi le speranze sono rimaste appese dietro quella porta dell’unità operativa di Pediatria del Di Cristina, dove la bambina è rimasta per quattro giorni.
Venerdì notte la notizia devastante, quella che nessun genitore vorrebbe mai sentire: la piccola non ce l’aveva fatta. Madre e padre, titolari di una farmacia nella zona di Villa Tasca, non riuscivano a credere ai propri occhi, alle loro orecchie. La loro bambina, la loro prima figlia, la cui nascita undici mesi prima aveva coronato il loro sogno d’amore, non c’era più. E tutto era iniziato con la febbre, con quello che a primo impatto poteva sembrare un malessere passeggero dovuto ad uno sbalzo di temperatura di fine estate.
Era invece l’inizio di un calvario, durato quattro giorni e artefice della disperazione in cui sono sprofondati la madre e il padre della piccola, che non riescono a spiegarsi cosa sia successo. Per questo la coppia ha presentato un esposto in Procura, con la speranza di fare luce sulla morte della bimba che tra qualche settimana avrebbe compiuto un anno. Gli inquirenti hanno disposto il sequestro della cartella clinica e l’autopsia. Un atto dovuto, il primo passo per capire cosa sia accaduto.
“Come azienda – replicano dall’ospedale Di Cristina – possiamo affermare la nostra tranquillità rispetto a questa vicenda, perché ci fidiamo dell’operato del nostro personale. Attendiamo l’esito delle indagini e quindi dell’esame autoptico, solo in quel momento potremo fornire informazioni cliniche sulla bambina”.