SERVIGLIANO (FERMO) – Svolta nelle indagini sull’incendio che la notte fra il 7 e l’8 gennaio ha provocato la morte di una bimba di sei anni: la madre è stata arrestata con accuse pesantissime. Il rogo era divampato nella casa dove la donna, una 38enne di origine bulgara, viveva da soli tre mesi col marito di 40 anni, la bimba deceduta e l’altra figlia di quattro anni; quest’ultima è stata salvata dalle fiamme proprio dalla madre.
La versione della donna non avrebbe convinto: secondo gli inquirenti avrebbe ucciso la figlia più grande per poi dare fuoco all’abitazione, scrive Il Corriere della Sera. L’arrestata aveva raccontato che l’incendio sarebbe nato da un cortocircuito dell’impianto elettrico di casa; svegliata dall’odore del fumo la 38enne avrebbe fatto in tempo a prendere fra le braccia una delle due figlie e uscire di casa. Salvare la figlia maggiore, sempre secondo il racconto della 38enne, sarebbe stato impossibile: le fiamme avrebbero ostacolato irrimediabilmente il passaggio. Il padre non era presente.
Quella notte, all’arrivo dei vigili del fuoco la casa era completamente avvolta dalle fiamme. La bambina era stata recuperata ancora viva, ma i soccorritori del 118 non erano riusciti a salvarla: sarebbe morta asfissiata dal fumo respirato.