PALERMO – C’è un difetto di motivazione. Altri due scarcerati del blitz antidroga di Bagheria. Il Tribunale del Riesame di Palermo ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Termini Imerese nei confronti di Carmelo D’Amico e Salvatore Drago Ferrante.
Secondo i giudici, trattandosi di episodi delittuosi in parte già emersi in precedenti inchieste, bisogna spiegare i motivi per cui l’arresto era necessario a garantire le attuali esigenze cautelari. È stato accolto il ricorso degli avvocati Nino Caleca, Claudio Gallina Montana e Marcello Montalbano.
L’ordinanza era già stata annullata nei confronti di Nicola e Pasquale Testa, Giacinto Tutino e Giuseppe Giallombardo. Secondo l’accusa, Testa padre e il suo braccio destro, Carmelo D’Amico, sarebbero entrati in affari con Salvatore Drago Ferrante, volto noto nel mondo della droga, procacciatore all’ingrosso di cocaina. Si tratta, però, di circostanze datate nel tempo.