PALERMO – Incensurato, ufficialmente noleggiatore di videogiochi con partita iva e reddito zero negli ultimi due anni, ma con un tenore di vita elevatissimo, tanto da permettersi auto di grossa cilindrata, una casa arredata lussuosamente, la proprietà di un cavallo e la scuola di maneggio per i figli, grazie al ricco traffico di cocaina e hashish che controllava con i suoi complici. E’ questo l’identikit del gelese Emanuele Brancato, di 33 anni, nome in codice Jimmy, ritenuto da polizia e magistratura il capo della banda di spacciatori sgominata, la notte scorsa, a Gela, nel corso di un’operazione denominata “Samarcanda” che ha portato a cinque arresti (uno in Germania) e 10 persone denunciate a piede libero. Gli indagati acquistavano, per poi rivenderla al dettaglio, cocaina in quantità consistenti presso un trafficante di Platì, in provincia di Reggio Calabria. Gli inquirenti, nel 2015, intercettarono una partita da un chilogrammo costata 38 mila euro.
Brancato disponeva di schede telefoniche intestate a dei prestanome e di sofisticate apparecchiature elettroniche che gli permettevano di rilevare la presenza delle microspie piazzate dalla polizia e di “bonificare” così auto, abitazioni e covi. La magistratura ha disposto il sequestro preventivo di auto, conto correnti e titoli finanziari per un valore ancora da calcolare. Gli altri arrestati, posti ai “domiciliari”, sono Giovanni Simone Alario, di 29 anni, Diego Nastasi, di 50, e Giovanni Nastasi, di 25 anni. Gela e Niscemi erano le due “piazze” dove dosi di hashish e cocaina tagliata venivano spacciate con maggiore frequenza.