MARSALA (TRAPANI)- Scattano le manette a Marsala. Quattro persone sono state arrestate dai carabinieri con l’accusa di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni e favoreggiamento aggravato. L’operazione è stata denominata “The Witness”. Le indagini, dirette dal procuratore aggiunto della dda di Palermo, Teresa Principato, e coordinate dal sostituto procuratore Carlo Marzella, avrebbero accertato operatività della famiglia mafiosa marsalese, documentando il ruolo di vertice di Antonino Bonafede, storico uomo d’onore e reggente, al quale recentemente erano stati confiscati beni per 4,3 milioni.
I quattro arrestati nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “The Witness” e condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Trapani, sono BONAFEDE Antonino, nato a Marsala il 24.10.1935, pastore, pregiudicato per associazione di tipo mafioso; PIPITONE Martino, nato a Marsala il 13.12.1949, pensionato, pregiudicato per associazione di tipo mafioso e detenzione abusiva di armi; GIAPPONE Vincenzo, nato a Marsala il 28.10.1961, pastore, incensurato; ANGILERI Sebastiano, nato a Marsala il 11.04.1967, fabbro, incensurato.
A contribuire alle indagini anche le dichiarazioni rese alla Procura antimafia di Palermo dall’ex boss e reggente della cosca marsalese Francesco De Vita, arrestato alcuni anni addietro. De Vita ha successivamente ritrattato le dichiarazioni (ritenute però dai pm perfettamente utilizzabili). Secondo le indagini Bonafede e Giappone provvedevano alla raccolta di denaro, che proveniva da diverse attività illecite, destinato alla cassaforte del mandamento di Mazara.
