AGRIGENTO – I fratelli gemelli Paolo e Luigi Ciaccio di Sciacca (Ag) si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il commerciante Massimiliano Mandracchia, 46 anni, si è invece difeso ed ha spiegato di avere messo a disposizione del boss Accursio Dimino il proprio cellulare “solo per consentirgli, visto che lui non aveva whatsapp, di comunicare con il cugino in America per prendere contatti finalizzati a un trasferimento per ragioni lavorative”. Si sono conclusi nel pomeriggio, nel carcere palermitano di Pagliarelli, davanti al gip Alberto Davico, gli interrogatori di convalida dei fermi dell’operazione “Passepartout”. Erano stati già sentiti i principali arrestati: Antonello Nicosa e il boss Accursio Dimino, fermati per associazione mafiosa. I Ciaccio e Mandracchia sono accusati di favoreggiamento aggravato. I Ciaccio avrebbero aiutato sia Dimino che l’assistente parlamentare Antonello Nicosia “ad eludere le investigazioni”. I due fratelli sono difesi dagli avvocati Paolo Imbornone e Salvino Barbera. Mandracchia è assistito dagli avvocati Calogero Lanzafame e Antonello Palagonia.
(ANSA).